Salta lo stipendio di gennaio al personale Iacp. I 120 dipendenti dell’ente sono rimasti a tasche vuote per il pignoramento del conto corrente dell’Istituto autonomo case popolari chiesto dall’Amap, che vanta un credito di 16 milioni di euro di bollette dell’acqua non pagate da parte di occupanti abusivi di immobili dello Zen.
Iacp condannato nel 2013
Una lunga vicenda, che ha registrato la condanna dell’Iacp nel 2013, chiamata a saldare il debito. Già 5 anni fa i lavoratori furono colpiti da un primo pignoramento dei conti dell’ente da parte dell’ex presidente Amap Maria Prestigiacomo. E rimasero senza stipendio. Scattarono manifestazioni sotto la sede dell’assessorato Lavori pubblici e altre iniziative.
Il nuovo pignoramento
“Una settimana fa è arrivato il nuovo pignoramento. Ci avevano assicurato che avremmo ricevuto gli stipendi. Ma oggi è il 31 gennaio, il conto corrente dell’ente è bloccato e le spettanze non sono state trasferite. E ci troviamo nuovamente senza gli stipendi – dicono Umberto Leo e Roberto Merenda, Rsu della Fp Cgil Palermo all’Iacp – I lavoratori sono sempre l’ultima ruota del carro: oggi chi offre i servizi si ritrova a non percepire la mensilità per una vicenda trentennale di cui la responsabilità non è nostra ma della classe politica”.
“Come Funzione Pubblica Cgil Palermo denunciamo il fatto che ancora ad oggi non si riesca a trovare una sintesi, per risolvere la transazione con Amap – aggiunge Lillo Sanfratello, segretario Fp Cgil Palermo – L’Amap non è mai stata disponibile a trovare una soluzione definitiva. Gli interessi maturati, circa 10 milioni di euro, sono troppo alti e dopo tanti anni, dall’inizio di questa contrapposizione tra Amap e Iacp, ancora non si riesce a trovare la quadra. Non ci sono riusciti gli assessori regionali succeduti né i commissari ad acta nominati e i direttori. Se non si individua una soluzione transattiva praticabile, l’Istituto non sarà mai in grado di pagare il debito”.
La denuncia della Fp Cgil: “Gestione precaria”
A pesare sulla situazione, secondo la Fp Cgil Palermo, anche una gestione “precaria” dell’ente. “L’ultimo commissario ad acta, Fabrizio Pandolfo, è subentrato a maggio – aggiungono Lillo Sanfratello, Umberto Leo e Roberto Merenda – E’ l’unico Iacp, tra i 10 istituti case popolari siciliani, oltre ad essere il più grande della regione, a non aver mai avuto un presidente e un Cda. Evidentemente si tratta di una poltrona scomoda. Ci sono periodi di vacatio e i direttori generali non riescono ad assicurare la continuità gestionale necessaria: spesso viene affidato l’incarico a dirigenti regionali impegnati anche su diversi altri fronti”.
La nota dell’Amap: autorizzato prelievi per pagamento stipendi
“Con riferimento alla vicenda della esecuzione della sentenza relativa al saldo del debito dello IACP di Palermo nei confronti dell’Amap, e a quanto lamentato dalle organizzazioni sindacali circa il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti dell’Istituto, si precisa che l’azienda ha già dato nei giorni scorsi autorizzazione al prelievo dai conti dell’IACP delle somme necessarie per gli stipendi. Più in generale, si chiarisce che l’atto di pignoramento è dovuto nell’ambito dell’azione giudiziaria in corso e in attesa che, dopo il prossimo 5 febbraio, si conosca la operatività o meno dell’art. 10 della legge finanziaria regionale del 2021 nel quale, su proposta dell’assessore Marco Falcone, è stato previsto l’utilizzo dei fondi ex Gescal per il pagamento delle somme arretrate”. Così risponde l’Amap in una nota.
“Proprio con l’assessore, oltre che ovviamente con lo IACP e con il Sindaco di Palermo, si è inoltre avviato un confronto per individuare una soluzione “a regime” del problema della fatturazione dei consumi negli immobili dello stesso Istituto”, conclude l’Amap.
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