Un detenuto ha aggredito e ferito cinque agenti della polizia penitenziaria nel carcere Ucciardone di Palermo. La notizia è stata resa nota da Gioacchino Veneziano Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria della Sicilia.

L’aggressione sarebbe avvenuta ieri nel primo pomeriggio. Protagonista un detenuto del carcere Ucciardone (oggi intestato al Maresciallo degli Agenti di Custodia Calogero Di Bona, ucciso per mano mafiosa), che avrebbe dato in escandescenze solo perché  pretendeva di usare la sedia rotelle contro le regole penitenziarie:

Al diniego opposto dagli agenti in ottemperanza al regolamento, l’uomo ha ‘dato di matto’ iniziando a distruggere ogni cosa gli capitasse sotto mano. Un atteggiamento che, secondo la polizia penitenziaria, dimostrava, al contrario che il suo malessere era solo una simulazione.

Nel trambusto causato dalla reazione del detenuto trambusto sono rimasti feriti cinque  appartenenti alla Polizia Penitenziaria, uno dei quali ha sbattuto la testa violentemente perdendo i sensi. Il malcapitato veniva trasportato con urgenza al Pronto Soccorso ma anche gli altri quattro poliziotti, sia pure per motivi meno gravi, sono dovuti ricorrere alle cure dei medici.

“Esprimiamo – dice il leader del sindacato di categoria della Uil- solidarietà ai colleghi feriti. Sarebbe ora che l’Amministrazione della Giustizia iniziasse ad applicare l’art. 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario nei confronti di quei detenuti che pensano di essere a casa loro compromettendo la sicurezza di tutti. Si tratta di persone che turbano l’ordine negli istituti penitenziari e che usano violenza attiva e passiva, impedendo le attività degli altri detenuti o internati, così da generare nella vita penitenziaria stati di soggezione degli altri detenuti”.

“Sarebbe, inoltre, necessario – insiste il segretario della Uil di categoria –  trasferire immediatamente questi detenuti in strutture idonee create ad hoc per chi si è macchiato di reiterate azioni di violenza verso la Polizia Penitenziaria, dimostrando di fatto di non essere interessato al recupero e al reinserimento nella società, anzi mettendo, con siffatti comportamenti, in forse l’opera destinata proprio al recupero portata avanti da tanti operatori Giuridici Pedagogici”.

Purtroppo – chiosa Gioacchino Veneziano – la carenza di organico di Polizia Penitenziaria costringe gli operatori a lunghi e stressanti turni. Le assenze per patologie psicotiche, inoltre, appaiono sempre più legate anche a questi quotidiani gesti di violenza, azioni che a volte vengono foraggiate dalla mancanza di fermezza spesso dimostrata dall’assenza di sanzioni”.

“Auguriamo una pronta e veloce guarigione – conclude il rappresentate regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria-  ai nostri valorosi colleghi, impegnati nel necessario compito di garantire la sicurezza”.