• Uno schieramento moderato per un candidato sindaco di Palermo
  • Italia Viva tratta con Forza Italia, Totò Orlando pole
  • Tanti i nomi dei papabili e trattative

Palermo si prepara al dopo Orlando e un altro Orlando potrebbe essere uno dei candidati papabili. Si tratta di Salvatore Orlando, noto come Totò, attuale presidente del Consiglio comunale di Palermo entrato in rotta di collisione con il primo cittadino. Il presidente del Consiglio di Palazzo delle Aquile non nasconde di certo la sua voglie di prendere il posto dell’ex alleato Leoluca. Anche la Lega si prepara alle elezioni con un proprio nome. E sono tanti i papabili.

Italia Viva fa la voce del padrone

Italia Viva, infatti, vorrebbe scegliere il prossimo sindaco di Palermo ma con il sostegno di altre forze moderate, Forza Italia in primis. E la campagna elettorale d’Italia Viva è già iniziata a poco più di un anno dal voto per le amministrative e per le regionali. La lunga sfilata dei big è già iniziata. Dal sottosegretario all’Interno Ivan Scalfarotto a quello del viceministro delle Infrastrutture Teresa Bellanova. Presto anche la visita del viceministro per le Pari opportunità Elena Bonetti. Davide Faraone, renziano doc, ha anche lanciato la proposta agli schieramenti moderati: una grande coalizione in cui anche il Pd sarebbe il benvenuto.

“Orlando è acqua passata”

“L’esperienza della giunta Orlando è acqua passata. Dentro Forza Italia ci sono molte donne e molti uomini che la pensano come noi, come sta dimostrando il lavoro di squadra nel governo Draghi”, ha detto il renziano. Il Pd fuori? “Non per forza – sussurra.: c’è un’anima riformista anche nei democratici che spero prevalga e con la quale si può ragionare”. Ma il Pd sembrerebbe ormai destinato alle alleanze con i grillini, un fatto che allontanerebbe il partito dal progetto della grande coalizione di centro. C’è da superare uno scoglio però per la coalizione dei moderati nascente. Il nome. Italia Viva vorrebbe riservare per sé la scelta della candidatura e per questo Salvatore Orlando, appena approdato alle sponde renziane, si muove già da candidato in pectore.  Per lui un’alleanza con Forza Italia sarebbe un ritorno a casa: mister ventimila voti, ovvero Francesco Scoma, da sempre una delle calamite del consenso azzurro nell’Isola.

Tanti nomi per Palermo

“La Lega è pronta a esprimere un candidato per guidare la città di Palermo”, aveva detto a gennaio Matteo Salvini a Palermo. Salvini riteneva non solo di essere pronta ma ritiene che spetti proprio al ‘Carroccio’ esprimere questa candidatura.  “E’ in corso una operazione da parte delle forze moderate in chiave anti Lega. Occorre maggiore rispetto per quello che è il primo partito d’Italia” diceva Santoro a BlogSicilia. Ma Santoro, adesso, ha lasciato la Lega dimettendosi in polemica. Il nome, quindi, non potrà essere il suo, ammesso che i vertici del partito ci abbiano mai pensato davvero

E anche in casa 5 stelle il tentativo di mettere in campo un candidato forte in una città come Palermo dove i pentastellati non sono mai stati veramente competitivi sembra essere una intenzione concreta. E si fanno insistenti le voci di una candidatura di Giampiero Trizzino. Lui si è sempre schernito di fronte a questa ipotesi ma se gli fosse fatta in maniera seria non ci penserebbe neanche troppo, probabilmente

Tra gli altri nomi nei scorsi mesi si è fato anche quello del vice presidente della Regione e assessore all’economia Gaetano Armao ma anche Saverio Romano  aveva lasciato intendere la sua voglia di provarci. Per Armao si tratterebbe di una candidatura espressione dell’altra ala di Forza Italia che ultimamente si è spaccata anche se non c’è niente di ufficiale ma molto di concreto.

E infine c’è sempre l’ipotesi Roberto Lagalla, l’eterno candidato a  tutto dalle parti del centro. la sua posizione dipende molto, però, dagli equilibri regionali. L’assessore alla Pubblica Istruzione, infatti, potrebbe essere anche un candidato a Palazzo d’Orleans ma solo se Musumeci decidesse di non correre di nuovo, cosa che oggi non sembra essere probabile