Dieci ore di attesa per la chemio. E’ l’incredibile disagio denunciato dai malati di cancro che devono sottoporsi al già drammatico trattamento  in due reparti dell’ospedale Vincenzo Cervello di Palermo.

“Giunti alle 8 del mattino per sgttoporre mia figlia alla chemioterapia prescritta – denuncia un padre con una telefonata a BlogSicilia – le sacche con i farmaci per iniziare la terapia sono arrivate solo poco prima delle 17. Considerato il tempo necessario per il trattamento vuol dire che resteremo in ospedale oltre dieci ore, praticamente tutto il giorno”.

“La situazione è perfino peggiore per chi deve sottoporsi a chemioterapici con infusioni più lunghe anche di 5 o 6 ore – denuncia un altro paziente – io andrò via dopo le nove di sera”.

I pazienti preferiscono mantenere l’anonimato ma la situazione denunciata è veramente difficile da sostenere e sembra che il problema si protrarrà per diversi giorni.

Si scusano per il disagio e confermano i problemi dalla direzione dell’Azienda Ospedaliera. Tutto deriva da un problema tecnico – sanitario alla ‘camera bianca’ della farmacia che al momento non può, di conseguenza, predisporre i preparati necessari. Per garantire il trattamento in attesa che la camera bianca venga riparata con un intervento tecnico l’ospedale ha stretto una convenzione con la farmacia ospedaliera dell’Ospedale civico che si occupa dei preparati anche per il Cervello.

“Per limitare i disagi – fanno sapere dalla direzione ospedaliera – stiamo organizzando precisi turni per il trasporto dei farmaci che avviene in perfetta sicurezza attraverso apposito contenitori. Per evitare le attese è in fase di predisposizione un turno di somministrazione pomeridiano in modo da far giungere i preparati quasi contemporaneamente ai pazienti”.

Il disagio per i pazienti dei reparti di oncologia medica e di ematologia con trapianto, però, continuerà perchè basta un piccolo ritardo dovuto al traffico o ad un eccesso di lavoro della farmacia del civico che deve occuparsia anche dei propri pazienti per causare consistenti ritardi a cascata. La soluzione arriverà solo con la sistemazione della camera bianca che tornerà a permettere all’Ospedale Cervello l’autosufficienza