“Non si fa certamente un favore alla Sicilia dichiarando sbrigativamente ed inopportunamente che i rifiuti differenziati dalle famiglie siciliane continuano a finire in discarica. Queste informazioni non rispondono al vero e non contribuiscono ad individuare e perseguire percorsi risolutivi bensì a complicare una questione già abbastanza complessa quale certamente è quella della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nella nostra regione”.
È questa l’opinione espressa da Claudia Casa, direttore di Legambiente Sicilia, a seguito delle critiche e delle polemiche che, nell’ultima settimana, sono state proposte attraverso gli organi di informazione e riprese sui social da alcune associazioni dei consumatori nei confronti dei sistemi di raccolta differenziata e di conferimento dei rifiuti praticati ormai da un anno dai comuni siciliani.
“Se è vero che, dovendo scontare un ritardo misurabile purtroppo in decenni, il nodo della carenza di impiantistica adeguata con l’aumento delle percentuali di materiali raccolti in maniera differenziata doveva inevitabilmente venire al pettine, non risponde affatto a verità che la raccolta mono-materiale sia allo stato solo fumo gettato negli occhi dei siciliani che, differenziando, produrrebbero uno sforzo del tutto inutile per la salvaguardia dell’ambiente e per nulla remunerativo in termini di riduzione della tariffa di igiene urbana. Affermiamo questo perfettamente coscienti delle emergenze cui si sta andando incontro in diverse parti della Sicilia soprattutto per quanto riguarda le difficoltà nel conferimento della frazione umida, e ciò a causa del numero del tutto insufficiente di impianti di compostaggio attualmente funzionanti. Però, riteniamo sia più utile e conducente, proprio in questa fase critica, da un lato certamente dare la sveglia al governo regionale ma anche alle amministrazioni locali, e segnatamente ai Comuni in seno alle SRR, affinché si superino le impasse burocratiche e gli egoismi che ad oggi di fatto ostacolano l’implementazione di questi impianti che sono esiziali per la realizzazione di un vero ciclo integrato dei rifiuti in grado di produrre risparmi consistenti per i cittadini. Dall’altro lato – continua il direttore di Legambiente Sicilia – piuttosto che disincentivare gli utenti con dichiarazioni non veritiere ad esclusivo uso e consumo di chi vuole ricavare spazi mediatici riteniamo indispensabile continuare a battere sul tasto della irrinunciabile collaborazione che va richiesta agli utenti nel fare una raccolta differenziata la più corretta possibile perché è in primo luogo alla qualità di questa attività di selezione dei rifiuti a monte che va ricondotta la maggiore o minore rimuneratività del rifiuto conferito e quindi il risparmio più o meno sensibile in bolletta. Più il rifiuto che arriva alle piattaforme di stoccaggio e recupero o, nel caso dell’umido, in ingresso agli impianti di compostaggio, è privo di impurità e quindi non necessitante di ulteriori trattamenti maggiore sarà il suo valore che ritornerà nelle casse dei Comuni e per conseguenza in quelle degli utenti”.
“In conclusione – conclude il presidente di Legambiente -, mentre per parte nostra siamo e continueremo a realizzare attività di comunicazione e di sensibilizzazione volte a responsabilizzare i cittadini, sul piano politico-istituzionale auspichiamo fortemente che i Comuni, abbandonando la logica del campanile, si occupino non solo di organizzare al meglio la raccolta differenziata ma anche della implementazione dell’impiantistica necessaria attraverso i propri consorzi e che la Regione abbia il coraggio di riconoscere in questa fase una corsia preferenziale nelle procedure autorizzative di tutti quegli impianti necessari per far uscire la Sicilia dall’attuale condizione emergenziale”.
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