Ampia disponibilità per rivedere il piano delle opere compensative e adeguarlo alle esigenze dei comuni coinvolti, la possibilità di reperire nuove risorse aggiuntive nei prossimi mesi e attenzione all’andamento dei lavori per limitare al massimo nel tempo i disagi dovuti ai semafori che regolano il cantiere lungo la Palermo – Agrigento.

E’ l’esito di un incontro al Ministero delle Infrastrutture figlio delle segnalazioni giunte durante il tour ‘sivacasapercasa’ riguardanti proprio i disagi legati al cantiere lungo la strada a scorrimento veloce Palermo – Agrigento.
“Nel mio giro per la Sicilia ho constatato personalmente le difficoltà che vivono le persone costrette a spostarsi utilizzando questa strada” dice Davide Faraone che prosegue “Non c’è dubbio che il Cantiere è necessario per ammodernare e rendere più scorrevole e più sicura una strada importante per i collegamenti siciliani ma occorre anche tenere in debito conto i disagi vissuti nel territorio”.

Un appello, quello di Faraone, subito raccolto dal Ministero delle Infrastrutture che ha convocato l’incontro al quale erano presenti l’Arch. Maria Lucia Conti, Direttore generale del Ministero, l’Ing. Ettore De La Grennelais Responsabile del cantiere – Dirigete area tecnica progettazione e nuove costruzioni dell’Anas, l’Ing. Andrea Primicerio, Responsabile area Sicilia e Sardegna – progettazione e realizzazione lavori, coordinamento nuove opere sempre per Anas, e tre diversi sindaci dei paesi coinvolti (Gaetano Grassadonia sindaco di Bolognetta, Vito Filippo Barone sindaco di Ciminna e Gaetano Calato sindaco di Vicari).

Da Anas e Ministero è arrivata anche la rassicurazione di una attenzione costante nei confronti del General Contractor per garantire vigilanza sull’avanzamento dei lavori per e limitare, così, nel tempo i disagi.
“Un vivo ringraziamento – conclude Faraone – al Ministero delle Infrastrutture per l’attenzione e la sensibilità dimostrate in questa vicenda che coinvolge tanti siciliani e comuni interni del territorio isolano che diversamente si sentirebbero abbandonati”