Il pil pro capite degli italiani ovvero quello che ogni italiano produce per il Paese ma anche per se stesso in termini di reddito, fra il 2008 e il 2014 è sceso del 4%, contro una media Ue che ha registrato un aumento del 5,7%.

I dati sono stati registrati da in valori assoluti e percentuali basandosi su dati Eurostat. Nell’ambito di questo dato preoccupante per il paese, c’è un dato ancora più preoccupante per la Sicilia dove il Pil pro capite scende di più che in tutta Italia attestandosi al sedicesimo posto con un -5,5%.

La performance siciliana non è la peggiore. Ci sono regioni del Nord che hanno fatto peggio perdendo il 6% come il Piemonte o il 7% come la Liguria ma in quel caso le condizioni di partenza erano tali da poter assorbire, sia pure non senza ripercussioni, un simile impatto.

 E’ andata peggio al Lazio con una perdita del 7,33% ma soprattutto alla campania che ha perso il 7,7% mentre la cenerentola è l’Umbria con un meno 8,37%.

La perdita di produttività è legata soprattutto al settore industriale che non tira più e al conseguente calo di occupati e di produzione mentre una analisi informale della produttività di chi ha un lavoro dimostra che questa è salita per effetto di minore flessibilità e orari meno controllati

 

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