Investimenti per 860 milioni per contrastare il fenomeno del dissesto idrogeologico in Sicilia. Ad annunciarlo è Salvo Lizzio, il dirigente del dipartimento delle Infrastrutture e della mobilità al quale il governatore siciliano Renato Schifani ha affidato la guida dell’Ufficio per il contrasto al dissesto, in un’intervista realizzata per la rubrica video “SiciliaR4” e prodotta dalla Struttura commissariale.

Un territorio fragile

“Per questa Struttura resta importantissima la costante interlocuzione con il territorio a cui dobbiamo dare risposte e certezze in tempi rapidi e amministrativamente veloci – dichiara Lizzio -. Anche per il futuro questo ufficio deve rimanere un fondamentale punto di riferimento in vista degli interventi che partiranno nei prossimi anni e per i quali, con il presidente della Regione Renato Schifani, è stato programmato un investimento di circa 860 milioni di euro”. Il neo soggetto attuatore parla di “un territorio fragilissimo che ha bisogno di cure e di presenza. Dai monti del Messinese alle Madonie, passando per il sistema di aste fluviali della provincia di Catania – spiega Lizzio – siamo di fronte a criticità complesse che, via via, potranno dettarci le priorità da affrontare e risolvere”.

Obiettivi da raggiungere

Commentando il recente studio dell’Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – che piazza l’Isola tra le regioni italiane più esposte a eventi meteorologici estremi e, addirittura, al terzo posto per il rischio di mortalità che ne consegue, Lizzio tiene a sottolineare la consapevolezza degli obiettivi da raggiungere. “Noi sappiamo già – ha aggiunto il neo dirigente regionale – quali sono le problematiche del nostro territorio. Questo ufficio si è sempre trovato di fronte a difficoltà enormi, basti pensare alla terribile tragedia di Giampilieri. Ma è proprio quella dolorosissima esperienza che ci ha fatto comprendere la grande importanza del nostro lavoro. Un lavoro basato sull’attenzione per i problemi, anche minuti, che si riscontrano giornalmente in ogni comune della Sicilia”.