Tasse, multe e..matrimoni: questo è quello che emerge dal prospetto di piano di riequilibrio pubblicato dal Comune di Palermo. Una manovra da 1,7 miliardi che vincolerà le sorti del capoluogo siciliano per i prossimi vent’anni, ovvero fino al 2042.

L’atto è stato presentato nella conferenza stampa di lunedì 20 dicembre a Palazzo delle Aquile. Due i punti focali: il perfezionamento della macchina tributaria e la riorganizzazione degli uffici. Una manovra che, alla luce di quanto emerge dai documenti, sarà comunque da “lacrime e sangue”.

Salvare Palermo dal dissesto

Il documento è composto da 58 pagine,  al cui interno vi è  un insieme di tredici misure economiche, basate principalmente su aumenti delle tasse, stime al rialzo su alcune entrate e l’innalzamento dei ticket e dei tributi di competenza dell’Amministrazione. A ciò si unirà una riorganizzazione degli uffici comunali, attraverso un turnover che punterà a svecchiare e, al contempo, a ridurre gli organici di circa 1000 unità.

Riattivazione del regolamento antievasione

Punto centrale della manovra rimane quello di aumentare la capacità di riscossione tributaria del Comune di Palermo. Il capoluogo siciliano si attesta ad una percentuale intorno al 40%. L’obiettivo, nel ventennio, è quello di portare il dato al 75%. Un traguardo ben superiore all’attuale media nazionale, fissata al 59%. Per far ciò l’Amministrazione ha previsto una serie di norme a corredo. Fra queste, l’approvazione del regolamento anti-evasione, la cui efficacia è stata sospesa in seguito alla pandemia da covid-19.

“L’applicazione dello strumento regolamentare – si legge nel piano – consente di migliorare significativamente le performance della riscossione dei tributi comunali ad alto tasso di evasione da parte degli esercenti attività subordinate al rilascio di provvedimenti concessori/autorizzativi/abilitativi da parte del Comune”. Fra le previsioni implentate vi è quella dell’obbligo di presentare “polizze fideiussorie a garanzia dei debiti tributari da assolvere. Questo al fine di consentire la riduzione dei relativi accantonamenti sul F.C.D.E. – ratio certezza delle entrate”. A ciò si affiancherà la strategia di cedere o cartolarizzare alcuni crediti tributari. Ciò per ridurre la quota dei debiti di dubbia esigibilità.

Oltre ad un aumento delle tariffe TARI, dovuto in seguito alla mancata approvazione del PEF, “il provvedimento propone, come fonte di maggiori entrate, di intervenire sui diritti fissi di istruttoria da corrispondere per le pratiche edilizie. Ciò mediante un adeguamento, in linea con la media delle città italiane. Secondo le stime del Comune, vi sarà un “aumento del costo della vita (previsto l’anno 2021 al 2%). Mentre, per gli anni successivi, è stato ipotizzato un aumento del costo della vita pari ad un ulteriore 4% nel 2026; pari al 2% nel 2029 e pari al 4% nel 2035 e fino al 2040”.

Il caso dei matrimoni allo Spasimo

Altra sezione riguarda gli immobili di proprietà del Comune, i cui ticket d’ingresso andranno incontro ad un aumento proporzionato al mercato.  Ciò a partire dall’incremento delle quote relative agli impianti sportivi, invariate dal 2008, e “con una naturale svalutazione delle stesse, anche in considerazione dell’aumento dell’IVA”.

Parallelamente, “vengono indicate nuove tariffe per i servizi già resi dall’Amministrazione o per eventi sportivi non regolamentati dall’attuale tariffario, ma comunque introitati attraverso il pagamento di tariffe orarie o tariffe similari da altri impianti: Piscina; Palestra Piscina; Stadio delle Palme; Velodromo; PalaMangano – PalaOreto; Palestra di Borgo Nuovo; Piste di Pattinaggio; Campi da tennis – Basket – Calcetto e simili all’aperto; Palestra di Borgo Ulivia e Sperone“. Viene anche contemplato il pagamento dell’ingresso in occasione di manifestazioni sportive o similari.

Caso peculiare riguarda però il complesso di Santa Maria dello Spasimo. Oltre ad un aumento del biglietto d’ingresso, che verrà innalzato a cinque euro, vi sarà la previsione di una tariffa di 200+IVA per l’utilizzo dell’area per la celebrazione di matrimoni. L’incidenza di tale misura viene stimata in una maggiorazione d’entrate pari a 153.000 euro per il 2021 e di addirittura 360.000 euro per ciascun anno successivo.

Evitare il dissesto: l’aumento delle multe

A proposito di crediti futuri e futuribili, il Comune di Palermo punta molto anche sul recupero di risorse dalle infrazioni al codice della strada. Gli uffici evidenziano “l’incidenza positiva dell’avvio, dal 13/09/2021, dei controlli sugli accessi abusivi in ZTL. Questo a seguito dell’implementazione del numero di telecamere (da 5 a 31) poste su tutti gli accessi del perimetro. Viene rappresentato che dal monitoraggio settimanale si è registrato un notevole incremento delle violazioni rilevate rispetto a quelle elevate fino al 30 agosto, passando da una media di 750 ad oltre 4500″. Da questi dati il Comune pensa di recuperare 23,5 milioni in più nel 2022 e ulteriori 5,9 milioni in più nel 2023.

Sempre sulla rimodulazione delle competenze della polizia municipale riguarda il supporto agli eventi pubblici, in particolare alle manifestazioni sportive. Per queste occasioni, il Comune prevederà il pagamento di un forfettario per i servizi di vigilanza. Secondo l’Amministrazione, vi saranno almeno due grandi eventi all’anno, a cui si aggiungeranno le partite di calcio. Un incremento delle entrate di poco più di 100.000 euro l’anno. Quota a cui si potrebbe aggiungere un ulteriore ingresso finanziario per quegli eventi ritenuti “grandissimi”. A tal proposito, nel documento si fa l’esempio del Giro d’Italia.

Incremento dell’imposta di soggiorno e del tariffario servizi cimiteriali

Altro tema caldo riguarda l’aumento della tassa di soggiorno. Un’azione che, nelle previsioni dell’Amministrazione Comunale, “dovrebbe consentire di ottenere maggiori entrate, a regime (anno 2024) per € 1.125.517,50 su base annua”. Aumenti generalizzati, che interesseranno anche l’area dei servizi cimiteriali. Un tema delicato, quello del tariffario, alla luce anche dell’imperante emergenza biennale al camposanto di Santa Maria dei Rotoli. Secondo le indicazioni degli uffici, l’incremento delle tariffe sarà intorno al 4% rispetto all’attuale forfettario. Elemento che dovrebbe portare nelle casse di Palazzo delle Aquile circa 182.000 euro a partire dal 2022.

I contenziosi dell’avvocatura

Punto chiave del piano di riequilibrio è quello dei contenziosi dell’Avvocatura Comunale. Pattuglia, tra l’altro, decisamente ridimensionata rispetto alle esigenze dell’Ente. “Attualmente – scrivono gli uffici – sono censiti un elevato numero di contenziosi pendenti stimati dai Legali dell’Avvocatura. Processi con elevata probabilità di soccombenza e relativo accantonamento in bilancio di circa 85 milioni di euro”.

L’idea del Comune è quella di procedere ad una corposa attività transattiva delle controversie pendenti. Ciò con la formazione di un gruppo di Legali dedicati all’esame di ciascun procedimento giurisdizionale pendente. “In concreto, si prevede la possibilità di una riduzione del contenzioso pendente del 15% annuo. Con minori spese per le casse Comunali pari al 20% dell’importo stanziato in bilancio. In conclusione, si stima un risparmio annuo non inferiore a 500.000,00 euro all’anno, per un periodo di circa 15/20 anni”.

Dimezzamento delle circoscrizioni

Ultimo, ma non in ordine di importanza, il tema degli enti comunali. Fra queste, le Circoscrizioni risultano essere quelle più colpite dalla manovra. A partire dal 2027, tali enti territoriali dovrebbero andare incontro ad un dimezzamento. Un evidente crollo della teoria del decentramento amministrativo, mai entrato in funzione del tutto.

Un processo su cui gli Uffici Comunale ritengono che vi sarà “un risparmio di spesa annuo, nella ipotesi di loro riduzione al numero di quattro, di 442.000 euro per gettoni di presenza dei Consiglieri circoscrizionali a cui aggiungere 51.000 euro nel caso di Presidente nella posizione di “non dipendente e/o dipendente in aspettativa”, ovvero  120.000 euro nel caso di Presidente nella posizione di “dipendente non in aspettativa””.

Il parere negativo del ragioniere generale

Un piano sul quale è arrivato il parere negativo da parte del ragioniere generale Bohuslav Basile. Il dirigente aveva addirittura chiesto all’assessore al Bilancio Sergio Marino di firmare la delibera di dissesto. Richiesta a cui l’Amministrazione ha risposto picche, motivando con il basso indebitamento delle casse comunali la decisione. I problemi rimangono gli stessi: la mancata capacità di recupero dei crediti tributari e il conseguente accantonamento di risorse presso i crediti di dubbia esigibilità. Solo nel 2021, il Comune ha stimato una cifra intorno ai 72 milioni di euro.

 

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