Le parole sono finite da tempo: lo scandalo dell’emergenza cimiteriale al camposanto dei Rotoli continua. E, con essa, le deprecabili immagini che il capoluogo siciliano continua a dare di se da oltre due anni. Secondo le ultime stime fornite dall’Amministrazione Comunale, sono ancora 730 le bare in attesa di una degna sepoltura.

Salme sparse fra depositi di fortuna, con uffici e spazi esterni trasformati in centri d’accoglienza dei feretri. Alcuni di questi però, presentano coperture precarie. Tanto da venire via in seguito alle forti raffiche di vento delle ultime ore.

Il vento spazza via il tetto di un deposito. Salme nei sacchi di plastica

E’ il caso di quanto avvenuto nell’area dell’ex vivaio, trasformata in deposito per motivi d’emergenza. Proprio a causa dei refoli di vento abbattutisi su Palermo, è venuta via la copertura in plastica che avvolgeva le strutture realizzate con i ferri innocenti. Postazioni assemblate per togliere alcune bare dal suolo, in modo da prevenirne il danneggiamento. Ma, in seguito ai danni riportati dalla copertura, i feretri sono rimasti comunque esposti alle intemperie.

Non avendo soluzioni alternative, gli operai del cimitero dei Rotoli hanno così deciso di porre le salme all’interno di alcuni sacchi di plastica. Un modo decisamente poco cristiano di conservare i resti dei morti palermitani. Le “case” dei defunti conservate come attrezzi o macchinari qualsiasi. Anche questa è emergenza. Un caos lungo ventiquattro mesi, ancora oggi senza una soluzione definitiva. Tutti ciò nel caos degli uffici dei Servizi Cimiteriali, i cui dipendenti sono in attesa di una postazione alternativa a quella di Palazzo Barone. Struttura, quella di via Lincoln, chiusa per motivi di sicurezza.

Così replica l’assessore Sala

Queste le parole dell’assessore ai Servizi cimiteriali Antonino Sala: “Al momento non abbiamo ricevuto comunicazioni circa il tetto, domani (lunedì 20 dicembre) mi recherò di persona sul luogo per constatare la situazione su cui verranno effettuate alcune verifiche e capire cosa sia eventualmente successo”.

Il caos ai Rotoli

Sul fronte delle salme a deposito, il Comune ha realizzato alcuni passi in avanti. I feretri a deposito si sono ridotti di circa 200 unità rispetto all’emanazione del cronoprogramma. Di queste, la gran parte sono in attesa di posto presso un campo d’inumazione (intorno alle 500 unità), mentre le altre attendono di essere tumulate. Il Comune sta cercando intanto di reperire altre risorse per proseguire con i trasferimenti verso il cimitero di Sant’Orsola. Operazioni svolte di concerto con la Feniof, l’ente rappresentativo delle agenzie di pompe funebri guidato da Eugenio Zimmatore.

Mancano le infrastrutture

Ma la Giunta è al lavoro per risolvere il vero problema dell’emergenza cimiteriale ai Rotoli, ovvero la mancanza di infrastrutture. Nell’ultimo piano triennale delle opere pubbliche adottato, ovvero il 21-23, è stata inserita la collocazione temporanea dei loculi ipogei al cimitero di Santa Maria dei Rotoli. Un intervento dal valore stimato di circa 800.000 euro, chiesto a gran voce dall’assessore Antonino Sala per procedere in avanti nel cronoprogramma di interventi per lenire gli effetti dell’emergenza salme al camposanto di lungomare Cristoforo Colombo. Situazione sulla quale 20 consiglieri comunali hanno chiesto un dibattito d’aula d’urgenza.

Forno crematorio dei Rotoli ko da marzo 2020

Nota di menzione per la questione legata al forno crematorio. L’ultima accensione dell’impianto dei Rotoli risale addirittura a marzo 2020. Venti mesi nei quali l’Amministrazione Comunale ha dovuto portare i morti palermitani altrove. Tra le località coinvolte anche quella di Misterbianco, con la quale è stato sottoscritto un accordo di massima. In attesa, quindi, che la ristrutturazione del vecchio forno vada a buon fine, il Comune lavora per realizzare un nuovo impianto. Progetto inserito nel piano triennale delle opere pubbliche, alla voce annualità 2022, per un importo previsto da 2,7 milioni di euro. Intervento al quale si aggiunge quello per un nuovo campo di inumazione da 473 posti, del valore di 317.000 euro.

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