È stato siglato oggi a Palermo dai sindacati della scuola Flc Cgil Cisl Scuola Uil Scuola Snals Confsal e dalla Direzione dell’Ufficio scolastico regionale un accordo che offre la possibilità a tantissimi docenti siciliani di continuare ad insegnare nel territorio di residenza.

Secondo i sindacati si tratta di “una prima risposta positiva e soluzione, anche se non definitiva, alle tensioni e i conflitti che hanno coinvolto diverse centinaia di docenti costretti a lasciare le proprie famiglie”.

“È stato un risultato importante quello raggiunto oggi durante l’ incontro avvenuto presso l’Ufficio Scolastico regionale , concluso con la stipula dell’accordo su assegnazioni e utilizzazioni docenti per l anno scolastico 2016/17. La definizione complessiva dell’articolato contrattuale, che ha visto impegnati tutti i sindacati nel tentativo è riuscito nel tentativo di recuperare alcune storture provocate dalle immissioni in ruolo secondo la Legge 107/2015″.

“In particolar modo il confronto più aspro e serrato ha riguardato l’articolo – spiegano i sindacati – , peraltro nuovo per il contratto integrativo regionale della Sicilia, che consente a chi chiede, ed ha il diritto di essere assegnato in via provvisoria in una delle province siciliane, di poter dare la disponibilità anche al sostegno degli alunni diversamente abili senza il prescritto titolo di specializzazione. I docenti che daranno la disponibilità potranno fruire dei posti assegnati in deroga per la Sicilia, dopo quelli con il titolo, quelli che hanno il diritto a chiedere quella tipologia di posto e dopo l’accantonamento dei posti per i docenti iscritti in graduatoria ad esaurimento ed in graduatoria d’istituto con il titolo prescritto”. Si dovrà dare ulteriore disponibilità mediante modulistica predisposta dagli uffici scolastici territoriali entro un determinato tempo (cinque giorni) e si utilizzerà per l’assegnazione di detti posti la graduatoria delle assegnazioni provvisorie.

“Abbiamo insistito – spiegano i sindacati – su questo punto e abbiamo trovato nella Direzione Regionale, visto il momento straordinario, una sponda favorevole affinché quest’ultima ‘scialuppa di salvataggio’ potesse concretizzarsi, chiaramente questo è solo un tappo di sughero in una falla che sta provocando il naufragio della fu ‘corazzata’ scuola siciliana. Adesso spetta alla politica nazionale e locale attuare quanto necessario e già più volte richiesto dai sindacati per far sì che in Sicilia si possa vere una scuola di qualità e di pari dignità del resto d’Italia basti pensare al tempo pieno ed al tempo prolungato”.