In piazza per manifestare contro il vincolo della mobilità. Alcuni docenti vincolati del Cndv e familiari, hanno fatto un sit-in a Palermo, in piazza Indipendenza, di fronte alla sede della Regione Siciliana.

Hanno chiesto all’assessore Roberto Lagalla e per il suo tramite al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci che in sede di Conferenza permanente tra lo Stato al fine di trovare una soluzione che sblocchi la mobilità per i 10.000 docenti vincolati in Sicilia e gli 80.000 in Italia.

In altre parole hanno chiesto quello che possono fare tutti gli altri insegnanti: presentare domanda di trasferimento di utilizzazione e di assegnazione provvisoria senza alcun vincolo triennale.

Questi docenti, soprattutto i neo immessi in ruolo negli anni scolastici 2020/21 e 2021/22 ma anche di immissione meno recente, lottano da mesi.

Alessandro Amante, “Vincolo ha colpito in modo retroattivo”

Alessandro Amante vicepresidente comitato nazionale docenti vincolati: “Il Comitato nazionale docenti vincolati, che unisce tutti i docenti soggetti a vincolo per i nuovi immessi. Ed in particolare a questo ultimo vincolo istituito con la legge 159 del 2019. Questo vincolo ha colpito in modo retroattivo tutte le graduatorie preesistenti tra cui tutte le graduatorie che non avevano vincoli sulla mobilità ed altre che ne avevano meno stringenti”.

Ha proseguito: “Chiediamo è avere ciò per cui noi abbiamo concorso, quindi avere la possibilità di avere le assegnazioni provvisorie, di poter compiere la mobilità annuale in tutte le sue forme, assegnazione provvisoria e utilizzazione articolo 36. Chiediamo che le leggi non impongano restrizioni rigide ma che la mobilità venga nuovamente riportata nella contrattazione sindacale con tutta la flessibilità che ne deriva. Stiamo lottando con i sindacati a livello nazionale e con le forze politiche a livello trasversale. Il nostro è un movimento politico”.

Puglisi “Non si può continuare così”

Orazio Puglisi, docente vincolato racconta la difficile situazione in Sicilia: “Il nostro è un appello accorato alla politica, per risolvere il problema dei vincolati. Molti di noi sono stati sbattuti da un estremo all’altro della Sicilia. Ed in Sicilia, in più, a differenza di altre regioni, paghiamo lo scotto della mancanza di mezzi pubblici, di strade da terzo mondo. Rispetto ad altri colleghi, non me ne vogliano, abbiamo questa ulteriore penalizzazione: non si possono fare 200 chilometri in 4-5 ore e addirittura in treno molto di più, 7 o 8 ore per raggiungere il posto di lavoro. Oltre i problemi che hanno i vincolati che spendono tutto il loro stipendio in benzina, trasferte e quant’altro. Non si può continuare così. Non ci fermeremo. Fin quando non otterremo qualcosa. Sono previste altre manifestazioni in altre parti d’Italia. Abbiamo manifestato a Roma il 15 ottobre, circa un centinaio. Continueremo fino a quando non otterremo almeno l’assegnazione provvisoria. L’ideale sarebbe far tornare la materia della mobilità alla contrattazione sindacale. Per un paese civile e democratico sarebbe la cosa più giusta. Solo il nostro comparto ha subito, praticamente, questa sorta di blocco alla mobilità”.

Le limitazioni

I vincolati a differenza di tutti gli altri docenti, non possono presentare: domanda di trasferimento provinciale e interprovinciale e la mobilità professionale (passaggio di cattedra e di ruolo).
Utilizzazione e assegnazione provvisoria provinciale e interprovinciale. Accettare supplenze, ai sensi dell’art. 36 del CCNL, trasformando il loro contratto da tempo indeterminato a tempo determinato per la durata di un anno per altro ruolo o altra classe di concorso.

“Discriminazione”

Una nota firmata da Angela Mancusi, presidente del comitato nazionale docenti vincolati; Mimma Dominici, responsabile regionale del Cndv e Chiara Puleo, responsabile regionale del comitato, parla di “Una discriminazione vera e propria rispetto agli altri docenti assunti in data antecedente al primo settembre 2020 il cui rapporto di lavoro è regolato dal medesimo Contratto. Il vincolo prima quinquennale, ora con la Legge 106/2021 divenuto triennale, è stato introdotto dalla legge 159/2019 art.1 al comma 17 octies. Con il comma 17 novies dell’art.1 della 159/2019 della medesima legge la mobilità per i neo immessi in ruolo dal 20/21, diventava riserva di legge, non derogabile attraverso i contratti collettivi”.

Diecimila docenti vincolati solo in Sicilia

Oggi, fa notare il Cndv, i docenti vincolati in Italia sono oltre 80.000. Diecimila solo nella Regione Sicilia. La maggior parte sono vincolati nelle 9 provincie siciliane immessi in ruolo in questi due anni scolastici sia dalle graduatorie provinciali ad esaurimento ( GAE) e quest’anno anche dalle Gps di prima fascia, sia dalle graduatorie concorsuali regionali (concorsi 2016, 2018, 2020, 2021 Stem).

Le richieste all’assessore Lagalla

Il Cndv chiede all’assessore Roberto Lagalla e per il suo tramite al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci che in sede di Conferenza permanente tra lo Stato, le Regioni e le province autonome, al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, sia posto il problema dei docenti vincolati neo immessi in ruolo dal 20/21 al fine di trovare una soluzione che sblocchi la mobilità per 80.000 docenti italiani di cui 10.000 solo nella Regione Sicilia.

“Una questione che riguarda anche le famiglie”

Leonardo Torrè, il marito di una docente vincolata, ha fatto sentire la sua voce oggi ponendo l’accento sulle difficoltà che i familiari di questi docenti affrontano. Una sorta di effetto “collaterale” sulle spalle del nucleo familiare.

“Non è una questione che riguarda solo i docenti – sottolinea – ma una questione che riguarda tante famiglie e non riguarda solo le famiglie del sud o del nord ma di tutta Italia. Ed è uno di quegli argomenti che dovrebbe essere trattato con una certa serietà nei confronti delle famiglie, nei confronti del senso di famiglia, della disabilità, per bambini che non possono essere assistiti dalle madri che devono scegliere tra il proseguire a lavorare o rinunciare al lavoro per assistere la propria famiglia. Ci hanno messo nelle condizioni di dovere scegliere tra due diritti che sono costituzionalmente previsti ed in questo caso abbiamo bisogno dei sindacati, della politica. Abbiamo bisogno di un intervento chiaro, certo e concreto perché le parole ci sono servite tutto lo scorso anno ma quest’anno serve la concretezza di avere qualcosa. Alla fine chiediamo solo l’assegnazione provvisoria e il diritto alla mobilità. Che è riconosciuto in tutte le pubbliche amministrazioni e tutti i lavori privati”.

Miceli “Vincolo mette in crisi le famiglie”

Franca Miceli, una suocera di una docente vincolata, presente al sit-in a piazza Indipendenza, ha sottolineato: “Questo vincolo sta mettendo in crisi la mia famiglia perché dopo tanti anni di lavoro, di studio, mia nuora è stata messa a ruolo con concorso nel 2018 è stata costretta per esigenze familiari a dover prendere per quest’anno l’aspettativa non retribuita che non le ha tolto solo lo stipendio ma le sta togliendo la dignità al lavoro. Da docente e da donna lavoratrice si sta trovando ad essere una casalinga inoccupata perché non le danno la possibilità di poter esercitare la professione che ha scelto e che ha svolto con professionalità in tutti questi anni”.

Ed ha continuato: “Noi siamo qui in pochi ma questo non significa che il problema sia di poche persone. Ci sono 10mila siciliani che sono vincolati. Questi docenti vincolati sono sfiduciati: non credono più che le cose possano cambiare e pensano che il problema non sarà risolto. Sono delusi dai sindacati. Siamo in pochi qui, e lotteremo ancora ma abbiamo fiducia in questi partiti ed in questi sindacati che ci stanno appoggiando. Chiediamo però che non ci facciano perdere questa speranza. Chiediamo che ci sia data la mobilità annuale. Che non risolve il problema di tanti almeno possa risolvere il problema di molti”.