La IX Legislatura europea sta per andare in archivio. Tra poco più di mese, l’8 e il 9 giugno,  si andrà al voto per il rinnovo del parlamento europeo. Francesca Donato, europarlamentare, decide così di tracciare un bilancio di questa esperienza. Cercando di farci comprendere  cosa sia oggi l’Unione Europea, quali siano i suoi limiti e come si possano migliorare le performance a favore di diritti reali per i cittadini.

L’Unione Europea, “E’ una istituzione importantissima con un grandissimo potenziale ma con dei vulnus democratici importanti che andrebbero affrontati e risolti per renderla molto più efficiente e molto più vicina alle esigenze dei cittadini”, spiega Donato.

Sul ruolo del Parlamento europeo ci sarebbe molto da dire. In realtà le decisioni legislative e politiche le assume quasi in esclusiva la Commissione e il parlamento ha competenze veramente limitate nel proporre leggi e regolamenti. Così l’Unione Europea sembra una sorta di castello incantato lontano dalla realtà che i cittadini europei vivono. Cosa fare per renderla più vicina ai cittadini? “Manca, Manca parecchio, tanto lavoro. E soprattutto più determinazione da parte dei cittadini nel pretendere questo tipo di cose”.

Una macchina da 11 miliardi l’anno

In effetti, la distanza tra cittadini e istituzioni europee si può misurare con l’esorbitante costo operativo, un fattore che stride con la crisi economica che ha colpito tutti gli Stati membri. La macchina dell’Unione Europea costa quasi 11 miliardi l’anno. Una cifra pari al 6 per cento del bilancio dell’Unione. Tante risorse si potrebbero risparmiare razionalizzando le spese. Il parlamento, per esempio si riunisce sia a Strasburgo, sia a Bruxelles. Nessuno ha mai capito il perché, neanche i deputati costretti a fare avanti e indietro tra le due città nel cuore dell’Europa.  “Abbiamo due uffici, un ufficio qua e uno a Strasburgo. Tutto è duplicato. Invece i prezzi degli alberghi di Strasburgo durante la settimana non sono duplicati, sono triplicati. C’è una stanza che costa 100€, durante quella settimana costa 300€”.

Donato, “ho servito Paese, ho servito Unione Europea”

Manca poco più di un mese alle elezioni del Parlamento europeo, l’organo assembleare dell’Unione Europea.  Dopo quel voto tutti gli organismi europei saranno rinnovati, a partire dalla Commissione, il cuore del potere politico europeo. Francesca Donato non sarà candidata, adesso cosa farà? “Non ho la sfera di cristallo. Io resto a disposizione e mi piace fare politica. Mi piace servire il mio paese, Ho servito il mio paese, l’Unione europea. Spero di poter continuare a farlo, magari in vesti diverse. Non lo so, però spero di poter continuare a fare politica”.