Uno dei maestosi Ficus centenari della villa comunale di Monreale è gravemente malato e necessita di un intervento immediato per evitare la morte della pianta. Si tratta di un “ficus magnolioide”.
Dopo l’abbattimento del grande Ficus del Foro Italico a Palermo sostituito da tre carrubbi e dopo le enormi polemiche su questa scelta, un altro grande albero è a rischio, dunque
Nella loro relazione, il Professore Rosario Schicchi, Direttore dell’Orto Botanico e studioso di piante secolari, e il Dottor Manlio Speciale, curatore del giardino botanico e delle collezioni viventi, hanno certificato come la pianta si trovi in uno stato di grave sofferenza. La causa va identificata principalmente nel pessimo stato dell’apparato radicale, vittima innanzitutto della cementificazione dell’area circostante la pianta.
“Il caratteristico aspetto esotico del Ficus macrophylla – spiegano i due esperti – è dovuto allo sviluppo dai suoi rami di radici aeree colonnari che, raggiungendo il terreno, si tramutano in tronchi supplementari, cioè dei pilastri che favoriscono il sostegno del grande peso acquisito dalla sommità dell’albero. Queste radici sono, comunque, delle superfici di assorbimento e l’albero risulta, quindi, abbastanza suscettibile alla compattezza del terreno”.
La pavimentazione realizzata ha determinato, nel tempo, problemi di parziale asfissia radicale e l’impossibilità per le nuove radici aeree di potersi ancorare e supportare la chioma.
Il crollo del muro di sostegno di una parte del Belvedere ha inoltre messo a nudo parte dell’apparato radicale aggravando lo stato di sofferenza della pianta.
Già da un’esame visivo “si nota una bassa densità della chioma e una dimensione ridotta della superficie della lamina fogliare, indice di palese stato di sofferenza delle piante”.
Secondi i due esperti, per evitare il peggioramento della situazione, è necesseario effettuare nell’immediato una serie di interventi che vanno dalla dismissione della pavimentazione per tutta l’area di incidenza delle chiome al rifacimento del muro sottostante il ficus a valle, con apporto di terriccio sull’apparato radicale scoperto ma è necessaria anche la potatura di riequilibrio della chioma con tagli non superiori a 10/15 cm di diametro così come il trattamento con anticrittogamico sistemico da somministrare sull’apparato radicale scoperto per contrastare l’azione di funghi patogeni. Per aiutare la pianta serve, poi, l’apporto di terriccio adeguato dopo la dismissione della pavimentazione e un adeguato apporto idrico nella chioma e nel suolo durante la stagione primaverile-estiva.
I due esperti, inoltre, consigliano, un monitoraggio a cadenza settimanale nei primi tre mesi dopo l’intervento.
Intorno alla questione delle piante centenarie è sorta una mobilitazione da parte di diversi cittadini per chiedere all’amministrazione comunale di prendere gli opportuni provvedimenti. L’intento è di evitare che, dopo la triste fine del ficus di piazza Marina abbattuto nei giorni scorsi dagli operai del Settore Verde del Comune di Palermo, una sorte simile possa capitare anche alle maestose piante del Belvedere di Monreale.
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