“Le dichiarazioni di Giovanni Impastato sono definibili gravi e calunniose e, su queste, sarà fatta un’attenta valutazione in sede legale dal momento che, seguendo un ragionamento personale e non supportato da nessun elemento investigativo o di altro genere, indicano nel sottoscritto, il generale Antonio Subranni, il responsabile della strage della caserma di Alcamo“. Lo dichiara il generale dei carabinieri in pensione, per il quale è scattata la prescrizione per il reato di favoreggiamento per la morte di Peppino Impastato. Subranni rileva anche come “il provvedimento di archiviazione per prescrizione sia intervenuto dopo delle indagini della durata ultradecennale, senza che in questo lunghissimo periodo di tempo sia stato raccolto alcun elemento definitivo di giudizio a mio carico. Che parimenti, trattandosi di indagini, gli atti non sono stati mai posti nella mia disponibilità e, quindi, nessun apporto in termini di contraddittorio, a mio favore, ho potuto offrire al precedente pm che, evidentemente, ha maturato alcune conclusioni senza tenere conto della versione difensiva e senza sottoporre le proprie tesi al vaglio di un giudice”.
Il generale sottolinea poi che “sarebbe stato utile rappresentare ai vari Pubblici Ministeri – che hanno avuto competenza sul fascicolo – che, alla notizia della morte a Cinisi di Peppino Impastato, i primi investigatori intervenuti sono stati, in ordine cronologico, il comandante della Stazione dei Carabinieri di Cinisi, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Partinico, il procuratore capo (reggente) della Repubblica di Palermo assieme a un altro giudice di Palermo, il sottoscritto, l’allora maggiore Antonio Subranni, con il proprio personale dipendente e un funzionario della Digos della Questura di Palermo”.