Strattonata, colpita più volte e tirata per i capelli nonostante fosse già finita a terra, la dottoressa M.R. aggredita da un trentaduenne intorno alle 22 del 14 ottobre scorso, mentre era in servizio alla guardia medica di Villabate, ha riportato un trauma distorsivo rachide cervicale con una prognosi di 7 giorni.

Non nuova ad esperienze di violenze verbali durante i precedenti incarichi, nonostante i lividi e la paura di oggi, per M.R. è necessario che nessun aggressore rimanga impunito. Per questo, oggi pomeriggio incontrerà il legale dell’Ordine dei medici di Palermo, che si costituirà parte offesa e civile.

“Quella tra medici e pazienti è ormai una guerra di civiltà – ha detto il presidente dell’Omceo Toti Amato, membro del direttivo Fnomceo – in cui i medici e professionisti sono l’avamposto più vicino dei peggiori risvolti culturali e sociali, lasciati in solitudine e in condizioni di insicurezza. Per avere rispetto della sanità pubblica non basta una legge o chiamare i medici eroi, bisogna investire con mezzi più efficaci e uomini”.

L’aggressore, entrato nella struttura chiedendo una visita domiciliare per la madre che stava male, ieri è stato rintracciato dai carabinieri e processato per direttissima.

La Direzione aziendale dell’Asp di Palermo ha espresso “la massima solidarietà, supporto ed appoggio” al medico.

“Ancora una volta è avvenuto un fatto molto grave – ha sottolineato il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – un fatto avvenuto all’interno di un Presidio in cui il medico agisce sempre nell’esclusivo interesse del paziente, nel rispetto di norme deontologiche e nell’esercizio delle sue funzioni. E’ stata una vile aggressione ai danni di un professionista appartenente al mondo della sanità che tutti, giustamente, elogiamo per l’impegno e la dedizione dimostrato durante questo difficile periodo di emergenza”.

La Direzione aziendale ha ringraziato i carabinieri per il pronto intervento preannunciando la costituzione di parte civile in un eventuale giudizio.

“Un atto di violenza nei confronti di un camice è un’aggressione allo Stato – ha sottolineato invece l’assessore regione alla salute Ruggero Razza -. Esprimo massima vicinanza nei confronti della professionista della Guardia medica di Villabate aggredita e sono grato ai carabinieri che hanno prontamente arrestato chi si è macchiato di tale infamia. Come previsto, l’Asp di Palermo si costituirà parte civile nel processo in cui stavolta potrà essere applicata la nuova legge che introduce delle aggravanti nel caso in cui i fatto siano commessi a danno di operatori sanitari. Le pene possono arrivare fino a 16 anni”.;