E’ emergenza Covid19 in tutta Italia ed i sindaci cercano di capire come agire.
“Prendo atto del fatto che il Governo nazionale ed il presidente Conte abbiano rivisto la propria posizione, ascoltando la presa di posizione dei sindaci di tutta Italia e modificando in corso d’opera il DPCM ed evitando di scaricare inattuabili responsabilità sulle amministrazioni comunali”.
Lo ha dichiarato il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando.
“Resto fermamente convinto della necessità, – prosegue Orlando – per porre un freno al dilagare dei contagi in tutta Italia, di poter applicare restrizioni anche molto significative che limitino la possibilità di assembramenti pericolosi“.
Conclude Orlando: “Ma perché i provvedimenti assunti siano efficaci e non delle mere grida manzoniane, è assolutamente necessario e indispensabile, il coinvolgimento dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza in modo che ai provvedimenti restrittivi seguano controlli efficaci che coinvolgano tutte le forze dell’ordine in modo coordinato”.
“Il governo scarica sui sindaci? No, non è così, Decaro (presidente nazionale dell’Anci, ndr) lo sa. La norma che chiamava espressamente in causa i sindaci è stata smussata ma in ogni città se c’è un luogo da chiudere lo decide il sindaco, i sindaci sanno che lo Stato è al loro fianco 24 ore su 24, dobbiamo tornare alla collaborazione massima”. Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia intervistato a Rainews24. “I sindaci ci hanno dato un contributo importante, la norma specifica non è il centro del Dpcm, c’è ben altro”, ha sottolineato Boccia in merito alla norma contestata dall’Anci sulla chiusura delle piazze e delle strade a discrezione dei sindaci.
In merito invece ai dati sui contagi, Orlando stamane si è mostrato polemico con la Regione siciliana.
Ha infatti dichiarato: “A sette mesi dall’inizio della pandemia e nonostante le ripetute richieste, e a due settimane dall’impegno assunto in Commissione Sanità dell’ARS che tutti i sindaci avrebbero ricevuto i dati epidemiologici sulle proprie città, non è stata trasmessa al Comune alcuna informativa sul numero di casi positivi né sugli ospedalizzati né sullo stato di occupazione dei posti letto”.
Per Orlando, tutto questo, “Oltre a determinare una difficoltà oggettiva per i sindaci ad operare nel proprio ruolo di Autorità sanitarie locali, contribuisce a creare incertezze e confusione fra i cittadini e ad alimentare un clima di disinformazione o di informazione parziale o erronea”.
“E’ inoltre un elemento – ha concluso – che rende difficile la necessaria collaborazione fra le istituzioni, lì dove fino ad ora vi è stato in generale l’intento di agire in sinergia fra Comuni ed autorità sanitarie in questo difficile periodo”.
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