Ci sono le intercettazioni telefoniche tra i pilastri dell’inchiesta della Procura di Palermo su un giro di droga nella Palermo bene culminata l’emissione di sei misure cautelari.

I sei indagati

In carcere sono finiti Gioacchino e Salvatore Salamone, 60 e 47 anni, domiciliari per lo chef Mario Di Ferro, 57 anni, obbligo di presentazione per Pietro Accetta, 45 anni, Gaetano Vara, 68 anni, e Giuseppe Menga, 46 anni.

Tra i clienti, secondo i magistrati, ci sarebbe stato l’ex presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, che, però, non è indagato. Nel corso delle indagini, gli inquirenti avrebbero svelato i rapporti assidui tra l’esponente politico e lo chef

Le intercettazioni tra Micciché e lo chef

Micciché: Mangio da te?

Di Ferro: No, sono chiuso…io sono a Piano Battaglia sulla neve, torno domani…Ci vediamo domani ok, ora ti mando una bella foto di dove sono per ora c’è….pieno di neve.. c’è pieno zeppo di neve qui

Micciché: ma dove è pieno zeppo di neve?

Di Ferro: pieno zeppo

Micciché: anche a casa mia?  Hai notizie anche a casa mia?

In un’altra conversazione telefonica, intercettata dagli inquirenti, emergerebbe, nella tesi dell’accusa, una richiesta di coca da parte dell’ex presidente dell’Ars che avrebbe dovuto trascorrere alcuni giorni fuori dalla Sicilia.

Micciché: devo andare a Milano e sarò fuori, cinque giorni

Di Ferro: a che ora hai il volo per Milano però?

Micciché: parto verso le due

Di Ferro: allora ce la puoi fare, ce la possiamo fare

Micciché: allora, verso che ora passo?

Di Ferro: eh, all’una

Micciché: all’una forse è un po’ tardi , vabbè ci sentiamo

I contatti, secondo i magistrati, tra Di Ferro e Micciché sarebbero stati costanti così come sarebbe stata periodica la presenza dell’esponente politico a Villa Zito. Circostanza mai negata da Micciché, precisando, però, di non aver mai visto droga in quel locale.

Di Ferro: a tia…

Micciché: dove sei?

Di Ferro: qui a lavorare, dove posso essere…

Micciché: ci sono per un’ora a Palermo… ora tra una ventina di minuti, mezz’ora passo…

Di Ferro: per un’ora a Palermo?

Miccichè: sì, sì perché devo vedere una persona, ora ho finito è da un’ora che sono qua

Dalle conversazioni tra i due, gli inquirenti ritengono che sarebbero sorti dei problemi di liquidità nel pagamento della dosi di droga.

Di Ferro: ehi, Gianfrà..

Micciché: allora, oggi è giorno 31.. a me è finito il credito che posso riprendere da domani, io se vuoi ti mando la carta e domani mattina te li prendi tu stesso

Di Ferro: ora vedo

Micciché: trentuno…il venticinque

Di Ferro: ora ci penso io, ciao ciao