Riguardo ad una estorsione, Billeci raccontava anche che il fratello più grande si era lamentato con lui per i modi bruschi e l’esplicita minaccia di danneggiamento che sosteneva essere stata pronunciata dal Billeci
Il gup di Siracusa ha prosciolto 5 persone, assolto una e disposto il rinvio a giudizio per 11 indagati al termine dell'udienza preliminare nell'ambito dell'inchiesta per truffa denominata "Tutti a t'Avola".
Il pm di Siracusa, Tommaso Pagano, ha chiesto al gup del tribunale di Siracusa il rinvio a giudizio per 12 persone ed il non luogo a procedere per altre 4, tra cui il sindaco di Avola, Luca Cannata, coinvolti nell'inchiesta denominata "Tutti a t'Avola".
di Gaetano Scariolo
l'inchiesta sulla tragedia a rosolini, nel siracusano
La criminologa si occuperà dell'analisi delle intercettazioni ambientali nella casa in cui si sarebbero consumate le violenze ai danni del piccolo di due anni per la cui morte sono indagati la madre ed il compagno della donna.
di Gaetano Scariolo
Interrogatorio di luca cannata al palazzo di giustizia di siracusa
Il sindaco di Avola, Luca Cannata, è stato interrogato nella giornata di oggi dal pm di Siracusa nell'ambito dell'inchiesta denominata "Tutti a t'Avola", per truffa, turbativa d’asta, turbata libertà degli incanti e falso ideologico al Comune di Avola.
Chiamato in causa in alcune intercettazioni nell'operazione antimafia Dirty Glass nel Lazio ma non indagato, l'avvocato si è dimesso da un incarico nella capitale ma in Sicilia adesso scoppia la polemica sulla sua 'mancanza di sensibilità istituzionale verso l'isola'.
di Redazione
l'inchiesta sulla tragedia a rosolini, nel siracusano
Erano 3 le cimici che erano state sistemate nella casa in cui viveva Evan, il bimbo di 2 anni di Rosolini per la cui morte sono indagati Letizia Spatola, 23 anni, la madre del piccolo, ed il compagno, Salvatore Blanco, 30 anni.
Nonostante le cimici in casa e le segnalazioni dei parenti, i carabinieri, che piazzarono le microspie nell'appartamento in cui viveva Evan nelle settimane precedente al suo decesso, non avrebbero riscontrato casi di maltrattamenti.
Salvatore e Corrado Caruso, 26 e 23 anni, sono accusati di aver ammazzato a colpi di pistola Andrea Pace, 25 anni, poco dopo il suo rientro a casa. Il delitto si è consumato nel giugno dello scorso anno.
di Gaetano Scariolo
Le intercettazioni nell'operazione Demetra scattata a Siracusa
Le intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno permesso di ricostruire la struttura "aziendale" del gruppo di via Italia 103, a capo di una delle principali piazze dello spaccio di Siracusa.
I giudici del tribunale di Siracusa hanno disposto la scarcerazione per Stefano Di Maria, 25 anni, di Pachino, sotto processo, insieme a Sebastiano Romano, 28 anni, pachinese, per l'omicidio di Corrado Vizzini, 55 anni, vittima di un agguato a colpi di pistola.
di Gaetano Scariolo
L'indagine della polizia sugli interventi a Mare Vecchio
Nell'inchiesta sui lavori di riqualificazione di un tratto della costa di Avola, emergerebbero le sollecitazioni del sindaco per ottenere le autorizzazioni. Secondo la Procura, un funzionario del Genio Civile di Siracusa sarebbe stato messo da parte.
di Gaetano Scariolo
emergono nuovi particolari dopo i 15 arresti dell'operazione "eride"
Tra i capi degli affari sporchi, ci sarebbe stato più di uno scontro, secondo i magistrati della Dda che hanno indagato. Coinvolti i capiclan delle famiglie di corso Calatafimi, quelle di Palermo Centro e di Porta Nuova.
Stefano Di Maria, uno degli imputati al processo sul delitto di Giuseppe Vizzini, ha ribadito la sua estraneità all'agguato. Ma per il pm avrebbe avuto risentimenti nei confronti della vittima. Chiamato in causa anche lo zio di Di Maria per via di alcuni filmati mai trovati.
Il pm di Siracusa, Gaetano Bono, ha depositato le trascrizioni di due intercettazioni, relative ad altri procedimenti, in cui, secondo la tesi della magistratura, uno degli imputati parlerebbe con altri detenuti proprio di Vizzini, ammazzato nel marzo del 2019.
Due degli arrestati sono indagati per ricettazione in concorso, per aver ricettato i gioielli e gli orologi rubati e per estorsione in concorso, per aver costretto i titolari della gioielleria a pagare il prezzo di circa 7mila euro per riottenere quanto a loro sottratto nel corso del furto.
Angelo Puccia, attualmente ai domiciliari, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Alfonso Schepisi, invece, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee che saranno adesso vagliate dalla Procura di Messina.