“Niatri avemu armi, caro mio… u sai chi nana rialatu? a 44 Smith”. E’ il testo di una conversazione intercettata dalla polizia di Siracusa nell’ambito dell’inchiesta sul clan Borgata che ha portato al fermo di 4 persone ed all’arresto di altre due. I primi, Giuseppe Guarino, Steven Curcio,Corrado Piazzese e Luigi Scollo, sono accusati di associazione mafiosa, traffico di droga ed armi, gli altri, padre e figlio, di detenzione di armi e sostanze stupefacenti.

La conversazione

“Io ho una 9 ed una 6” e “chissi t’ha sabbari” si legge in un’altra conversazione tra i sodali del clan che avrebbe avuto una pericolosa disponibilità di armi e munizioni.

L’investitura del boss

Secondo quanto emerso nelle indagini della polizia, Guarino avrebbe ricevuto l’investitura da parte del boss Alessio Attanasio, attualmente detenuto. All’indomani della sua recente scarcerazione, avrebbe scelto i propri sodali assegnandogli specifici compiti e pretendendo da tutti il riconoscimento del suo ruolo di capo della associazione.

I compiti del reggente

Avrebbe provveduto all’assistenza dei familiari dei detenuti, al pagamento degli stipendi agli affiliati, alla collaborazione con altre organizzazioni criminali, inoltre, dal carcere, avrebbe provveduto a reclutare altre persone appartenenti a cosche diverse.

La droga e le bische

Inoltre, la cosca, secondo gli investigatori, “avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne derivava”, avrebbe gestito “attività illecite tese a rafforzare l’esistenza stessa del gruppo e la sua operatività”, tra cui il traffico di droga e la gestione di bische clandestine.

L’intimidazione a colpi d’arma da fuoco a debitore

Per la polizia, è stata stoppata una escalation del gruppo mafioso della Borgata, anche con l’uso indiscriminato delle armi, la cui disponibilità gli avrebbe permesso di accrescere la propria forza intimidatrice e riaffermare l’egemonia sul territorio. In un pomeriggio del mese scorso, si è consumata una spedizione punitiva ai danni di un uomo: è stata presa di mira la sua abitazione, raggiunta da numerosi colpi di arma da fuoco. La vittima avrebbe avuto un alterco con uno dei sodali a causa di un debito. I colpi d’arma da fuoco hanno colpito la finestra della abitazione della vittima, scampata alla morte per un soffio.

Le indagini della polizia

Gli agenti di polizia hanno ricostruito la dinamica dell’intimidazione, ritenendo responsabili i 4 fermati. Inoltre, le perquisizioni hanno consentito il rinvenimento all’interno di un garage, già monitorato nel corso dell’attività investigativa e adibito a deposito del sodalizio, di due pistole, munizioni e un cospicuo quantitativo di droga.

I sequestri

Durate la notte sono state eseguite mirate perquisizioni al termine delle quali sono stati arrestati due uomini, padre e figlio, vicini all’organizzazione, per detenzione illegale di droga e armi; in particolare sono state rivenute sei pistole, circa 6 Kg di Hashish, munizionamento vario, materiale da confezionamento, giubbotti antiproiettile e altro.