Regge in Cassazione l’impianto accusatorio della Procura che ha portato a condanne a oltre tre secoli di carcere per boss, gregari ed estortori del clan palermitano dei boss Lo Piccolo. Il processo nasce dall’inchiesta denominata Addiopizzo 5 conclusasi in appello nel 2016.
Una condanna, quella inflitta a Salvatore D’Anna, è stata annullata con rinvio. Per Mario Biondo, Pietro Bruno, Giuseppe Lo Cascio, Giuseppe Di Bella, Michele Acquisto, Gaspare Messina, Filippo Lo Piccolo e Domenico Ciaramitaro i giudici romani hanno annullato rinviando alla corte d’appello per il ricalcolo della pena. Confermate le condanne di Salvatore Baucina, che ha avuto 17 anni in continuazione; Anello Cusimano, condannato a sei anni e sei mesi; Nicolò Cusimano, che dovrà scontare 10 anni e mezzo come Fabio Daricca; Francesco Paolo Di Piazza (12 anni) e Vito Mario Palazzolo condannato a 16 anni; Nunzio Serio che ha avuto 19 anni e 6 mesi, il pentito Francesco Giuseppe Briguglio (4 mesi in continuazione), Pietro Cinà (18 anni in continuazione), Giovanni Corrao (5 anni e 2 mesi), Lorenzo Di Maggio (13 anni) e Giuseppe Enea (4 anni e 2 mesi).
In appello avevano avuto 30 anni ciascuno i capimafia Salvatore e Sandro Lo Piccolo che non hanno fatto ricorso in Cassazione. Il verdetto quindi per loro era già definitivo. Nella sentenza sono stati confermati i risarcimenti per le parti civili, fra le quali c’era l’imprenditore Vincenzo Rizzacasa, precedentemente accusato di collusioni mafiose: dopo l’assoluzione definitiva in sede penale, si era visto restituire i beni che gli erano stati sequestrati.
Risarciti anche la Presidenza del Consiglio e il ministero dell’Economia, la Presidenza della Regione siciliana, l’Area di sviluppo industriale, le associazioni Antiracket e antiusura, Fai, la Lega delle cooperative, Solidaria, Libero Futuro e Addiopizzo, il Centro Pio La Torre, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, gli imprenditori che si sono costituiti personalmente contro il racket estortori e i Comuni di Capaci, Cinisi, Terrasini e Isola delle Femmine.
Commenta con Facebook