Sono tre i ricercati sfuggiti ai fermi disposti dalla procura ieri nel corso dell’operazione Cupola 2.0. Sono Stefano Polizzi, 63 anni, Giusto Francesco Mangiapane, 42 anni e Carlo Noto, 52 anni, che si sono resi irreperibili durante la maxi operazione dei carabinieri.
Il primo è ritenuto il capo della famiglia di Bolognetta, all’interno del mandamento mafioso di Misilmeri-Belmonte Mezzagno.
“Il coinvolgimento di Polizzi – si legge nell’ordinanza – emerge chiaramente dalla partecipazione alle riunioni mafiose, come quella del 13 maggio 2017”.
Avrebbe inoltre ottenuto un appoggio proprio proprio dal capo mandamento per l’impresa edile della famiglia e avrebbe anche monitorato le attività commerciali alle quali veniva chiesto il pizzo, al punto da rimuovere, un giorno, una telecamere collocata dagli investigatori.
Mangiapane, nato a Ciminna e residente a Villafrati, avrebbe preso parte alle estorsioni. Anche lui legato al mandamento di Misilmeri-Belmonte Mezzagno.
Carlo Noto abita invece a Misilmeri. Gli investigatori lo considerano un affiliato della famiglia, per il quale si sarebbe messo a disposizione. “Al punto – si legge sulle carte dell’ordinanza – da prestare la propria abitazione due volte, per i summit mafiosi”. Noto, infine, si sarebbe anche occupato della trasmissione dei pizzini dal capomafia a coloro che facevano parte del clan.
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