Continua a far discutere l’ecomostro, ovvero lo scheletro di un palazzo che mai ha visto la luce, posto all’ingresso del centro storico di Cefalù, meglio conosciuto come area Miccichè. Una querelle lunga trent’anni che periodicamente torna all’onore delle cronache soprattutto quando si avvicinano confronti e tornate elettorali.

Il 2020 non può fare eccezione e così riparte la polemica con un confronto a distanza fra sindaco ed ex sindaco della cittadina Normanna, ovvero Rosario Lapunzina e Simona Vicari.

La storia più recente della costruzione sulla quale continua la polemica da trent’anni, oramai, risale a poco più di dieci anni fa. Nel 2009 il commissariato di polizia guidato da Manfredi Borsellino aveva sequestrato il manufatto, affidando il cantiere dichiarato pericoloso alla polizia municipale. Ma questo atto sembra essere l’ultimo ‘ufficiale’ riguardante quella costruzione. Dopo di ciò, infatti, non è più accaduto nulla. Pilastri e ferri ammalorati si mostrano nel loro degrado, così come le recinzioni del cantiere consumate dal tempo dove prende piede la vegetazione spontanea.

Sul banco degli imputati virtuali della polemica sale, dunque, l’amministrazione comunale che avrebbe dovuto procedere con atti successivi e non lo avrebbe fatto per un decennio. Alle proteste dei cittadini stanchi di questo spettacolo di degrado il sindaco Rosario Lapunzina risponde assicurando di aver pianificato con ordinanze nuovi interventi di pulizia ed accertamenti e sostenendo che l’area doveva essere acquistata dal Comune con i proventi della vendita del servizio elettrico, circa 4,5 milioni. Proventi, secondo Lapunzina, utilizzati dal precedente sindaco, Simona Vicari per coprire il disavanzo.

Ma la stessa Simona Vicari non ci sta e replica duro “Lapunzina guarda al passato vecchio 20 anni, questo la dice lunga sulle sue capacità amministrative. Tutti gli atti della mia amministrazione in materia di bilancio erano muniti dei visti previsti dalla legge, cioè quelli del ragioniere generale e del segratario comunale,  oltre ad essere stati votati in consiglio comunale”