“La Sicilia che si presenta alle urne per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana e per eleggere il Presidente della Regione appare sempre più come una terra dal futuro incerto, senza una visione ed una prospettiva di sviluppo alle prese con una grave crisi sociale, culturale ed economica che l’attuale governo regionale non è stato in grado di affrontare”.

Inizia così la nota di Arci Sicilia che spiega: “Povertà sempre più diffusa, giovani, ma non solo, senza un lavoro e senza prospettive future. Un processo di imbarbarimento che porta ad episodi sempre più frequenti di intolleranza e razzismo. La cecità della politica che non riesce a vedere i fenomeni migratori come un’opportunità e non come una minaccia. Lo spopolamento dei piccoli e medi centri, la scarsa qualità dei servizi, a partire dalla gestione dell’acqua e dello smaltimento dei rifiuti, costituiscono elementi su cui costruire un progetto vero di cambiamento che guardi ai territori e alle loro potenzialità con occhi diversi, ridando centralità alle persone e alle comunità locali. Ma invece di costruire, le forze del centrosinistra chiacchierano di alleanze ed improbabili candidatura avviandosi così al suicidio politico”.

L’Arci Sicilia ritiene indispensabile che la costruzione di un fronte progressista avvenga a partire da un progetto politico chiaro, in grado di affrontare le emergenze e riportare speranza e serenità ad una comunità ormai disillusa e stanca. Far prevalere i tatticismi e le strategie di basso profilo, continuare a discutere di sigle e singole candidature senza confrontarsi sulle idee, finirà per consegnare la Sicilia, ancora una volta, a quelle forze trasversali che hanno continuato per troppi anni a rendere impossibile uno sviluppo vero della nostra Isola”.