Conclusi i lavori per la realizzazione dell’impianto pubblico di compostaggio a Vittoria. L’opera, finanziata dal governo Musumeci con due milioni di euro, consentirà di trattare 24 mila tonnellate l’anno di organico, consentendo così alla provincia di Ragusa l’autosufficienza.
L’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, nei giorni scorsi ha sentito,
nel corso della periodica verifica sullo stato di avanzamento dell’impiantistica in Sicilia, il responsabile unico del procedimento. Adesso scatterà l’ultimo step, che prevede il rispetto di alcuni adempimenti previsti in fase di autorizzazione, tra cui la realizzazione di una tettoia, per arrivare alla messa in funzione dell’impianto da parte della Srr, che dovrà anche gestirlo.
L’intervento principale, che rientra tra i progetti dell’ex ordinanza di Protezione civile, prevedeva il ripristino, l’adeguamento e il potenziamento della struttura di contrada Pozzo Bollente. La gara era stata avviata nel maggio dello scorso anno e i lavori erano stati assegnati con contratto stipulato lo scorso ottobre. Con l’impianto di Vittoria, il governo Musumeci mette a posto un altro tassello fondamentale nella grande opera di riordino del settore dei rifiuti.
Intanto proprio oggi con una intervista a BlogSicilia il deputato 5 stelle ed ex presidente della Commissione Ambiente dell’Ars nella scorsa legislatura Giampiero Trizzino attacca il piano rifiuti permeabile a infiltrazioni. Lo fa nella medesima giornata in cui finisce agli arresti domiciliari un funzionario dell’assessorato regionale Acqua e rifiuti. Si tratta di Marcello Asciutto, 58enne, accusato di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.
L’attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, avrebbe evidenziato che il Pubblico Ufficiale, in cambio di informazioni sullo stato delle pratiche amministrative, della predisposizione di provvedimenti autorizzativi e del rilascio di illegittimi pareri favorevoli sui progetti per la costruzione e l’esercizio degli impianti di biotemetano di Franconfonte (Sr) e Calatafimi – Segesta (TP), proposti dalla cordata Arata, Nicastri mediante la Solgesta srl, avrebbe indebitamente ricevuto per sé somme di denaro in contante, per 30.000 euro.
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