L’emergenza sepolture a Palermo al cimitero dei Rotoli. I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari firmata dal gip di Palermo nei confronti dell’ex direttore dei cimiteri Cosimo De Roberto, accusato di corruzione e concussione.

Le indagini sono state coordinate dalla procura. L’attività investigativa si è sviluppata dopo che, lo scorso mese di febbraio, erano stati notificati 10 avvisi di garanzia ed erano state, eseguite diverse perquisizioni, sia al Cimitero di Santa Maria dei Rotoli che presso alcune abitazioni dei soggetti indagati. I militari hanno documentato attività concussive e corruttive a carico dell’ex direttore dei cimiteri.

In particolare, è stato accertato che De Roberto, dietro il pagamento di somme di denaro non dovute (fino ad 800 euro), si adoperava per trovare sepolture, senza osservare il rigoroso ordine cronologico imposto dai regolamenti cimiteriali.

Veniva, inoltre, evidenziata la gravissima situazione di degrado del cimitero cittadino, al cui interno le salme in attesa di sepoltura rimangono in giacenza per diversi mesi, causando problemi sotto il profilo igienico-sanitario. Fino ad oggi le bare da seppellire sono oltre 500.

Con diverse ordinanze il sindaco aveva disposto la rotazione del personale amministrativo e la nomina di un nuovo dirigente ai Servizi cimiteriale.

Il Comune di Palermo per smaltire le sepolture arretrate aveva stabilito il rientro in possesso immediato delle sepolture concesse e per le quali non ci sono tumulazioni da 50 anni e l’utilizzo delle stesse anche per l’inumazione.

Ma non soltanto. Il ricorso a procedure d’urgenza per l’acquisto di materiali e servizi e rotazione del personale comunale attualmente incardinato negli uffici nell’area dei tre cimiteri comunali (all’interno della struttura di Santa Maria dei Rotoli o negli gli uffici amministrativi di Palazzo Barone.

A febbraio i carabinieri avevano notificato dieci avvisi di garanzia. Ed erano stati sequestrati i cellulari e diversi documenti. Indagini complesse che oggi hanno portato al primo provvedimento.

L’indagine e tuttora in corso e non è escluso che possano esserci nuovi indagati.

 

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