“Prima si sentiva come un’ebrea perseguitata dai nazisti, poi Palermo non era alla sua altezza, adesso minaccia di lasciare la città perché non ha uno spazio dove provare, cosa che peraltro ripete da anni. Tuttavia, tra spettacoli e didattica, presidia i maggiori teatri di Palermo, dal Biondo al Massimo. A questo punto facciamo un crowdfunding per aiutare Emma Dante a pagarsi uno spazio, sempre che non le diano prima Palazzo delle Aquile, sede del Comune. Altrimenti, che se ne vada via da Palermo. Ma questa volta per davvero”.

La reazione di un giovane giornalista, Giulio Giallombardo, su Facebook alle affermazioni della regista fatte qualche giorno fa innescano una serie di polemiche con toni anche al vetriolo. “Se la città non mi aiuta, dovrò lasciarla”, aveva detto la regista. Per poi rilanciare in un post sul suo profilo Facebook: “ho manifestato il mio disagio e difficoltà a continuare a lavorare a Palermo in uno scantinato umido e ormai troppo oneroso. Alla mia ripetuta richiesta dell’assegnazione di uno dei tanti spazi dismessi che mi sono impegnata a ristrutturare a spese mie e della mia compagnia, la risposta dell’assessore alla Cultura Andrea Cusumano è stata la seguente: ‘ognuno è libero di scegliersi il posto in cui si sente a suo agio’. Sono molto dispiaciuta di non aver ricevuto una telefonata in cui si poteva continuare un dialogo costruttivo che ho provato da mesi a tenere con le istituzioni, telefonate e mail che ho mandato tante volte sperando in una risposta anche negativa”.

A questo punto si scatenano altre reazioni sul post di Giallombardo su Fb. Scrive Billi D’Asaro Biondo: “A volte la bravura cammina pari passo con la presunzione…A volte nasconde la formula inversamente proporzionale”. Sibila la costumista e designer, Maria Adele Cipolla: “A me Emma Dante piace molto come artista, ma non capisco in lei tanta carica di astio e un livore”.

In difesa della regista si schiera invece l’attrice Ester Cucinotti: “Io credo che se in questa città ci fossero più spazi dove gli artisti che abbiamo voglia possano lavorare in serenità senza essere costretti ad andarsene, noi attori Palermitani non saremmo costretti a emigrare per lavorare. Per me state facendo una polemica stupida e sterile”. Incalza la scrittrice Beatrice Monroy: “Emma e’ una grande artista di cui dovremmo essere fieri”.

Osserva il critico teatrale Piero Longo: “Il tema qui da noi è la gestione degli spazi e la pianificazione culturale non fondata sulle congreghe. Ci vogliono delle regole e non privilegi per gli amici e referenti politichese. Aggiungerei però che non è detto che chi fa teatro o scriva sia sempre un genio incompreso”.

E alla fine c’è chi consiglia alla regista una nota compagnia di aerei. E aggiunge, come fa Marcella Rizzo, “se parte non sarà una gran perdita”, mentre Francesco Maggiore osserva: “Il fatto che sia un’artista apprezzata in tutto il mondo non dovrebbe autorizzarla all’eterno vittimismo ed alla protervia con la quale ha più volte offeso Palermo e i palermitani”.