‘E’ inaudito e incomprensibile come un’azienda, nel 2018, possa ancora far riferimento alla chiara mercificazione del corpo delle donne e ad uno stereotipo fortemente maschilista per commercializzare i suoi prodotti’.

Con questa affermazione Marcella Cannariato, presidente di Fiori di Acciaio, associazione da tempo impegnata nella tutela dei diritti delle donne, ha dichiarato lotta al contrasto alla pubblica diffusione di immagini e concetti che possano offendere il ruolo della donna. Il manifesto ‘incriminato’ è comparso da qualche giorno per le strade della città, inserito in una più ampia campagna vendita di una ditta di abbigliamento intimo.

‘Stamane, immediatamente, abbiamo segnalato questo increscioso modo di farsi pubblicità alla dott.ssa Rosaria Cusimano, responsabile per il Comune di Palermo della vigilanza sulla cartellonistica – continua la Presidente dell’associazione – e abbiamo avuto subito rassicurazione che sarà inviata una pec all’azienda in questione per la rimozione dell’immagine. Non esiste che nel 2018 ancora una volta le donne debbano essere mostrate come ‘merci’ di scambio, solo in base al loro corpo. Lanciamo dunque un appello al nostro Sindaco, da sempre così sensibile a questi temi – conclude la Cannariato- di vigilare preventivamente sulle pubblicità che offendono qualsiasi tipo categoria.’

Sulla vicenda intervengono anche i consiglieri di Sinistra Comune Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando e Marcello Susinno che spiegano: “Il manifesto pubblicitario comparso in questi giorni in diverse strade della città offende la dignità delle donne, proponendo un’ennesima mercificazione del corpo femminile. E’ già pronta una interrogazione sull’accaduto, prova evidente di quanto lunga sia ancora la strada da percorrere contro stereotipi sessisti e discriminazioni di genere. A Palermo, malgrado sia stata dichiarata città ‘libera dalla pubblicità offensiva della dignità della donna’, continuano a comparire pubblicità sessiste ed offensive della dignità femminile, condizioni che favoriscono l’insorgere di episodi di violenza contro le donne. Quasi quotidianamente la stampa riporta casi di femminicidio.
Gli stereotipi di genere si confermano strumento commerciale diffuso, che alimenta discriminazioni e clima di sopraffazione e ricatto nei confronti dell’altra metà del cielo. Siamo certi che l’Amministrazione interverrà tempestivamente per la rimozione dei manifesti pubblicitari lesivi della dignità della donna, come già avvenuto in precedenti occasioni su nostra iniziativa. Riteniamo comunque che sia opportuno attuare azioni preventive al fine di evitare che altri manifesti vengano affissi.”