A Palermo il vertice degli Enti siciliani di ricerca, un comparto che ancora oggi “non ha la giusta attenzione che merita, nonostante sia centrale per la vita della Regione e del Paese. Ora si inverta la rotta, anche utilizzando le opportunità offerte dal Pnrr”. Lo sostengono le sigle sindacali Cisl e Fir Cisl che hanno organizzato l’incontro.

Pochi investimenti in Sicilia per gli enti di ricerca

La Sicilia è un importante riferimento nazionale e internazionale nel settore della ricerca e dell’innovazione. Eppure gli investimenti sono esigui, come nel resto del Paese e non c’è un filo diretto fra il settore e il mondo del lavoro. Il Pnrr rappresenta una fondamentale opportunità per invertire la rotta e puntare su questo comparto come fondamentale traino per lo sviluppo. Questo è stato il nodo focale  dell’assemblea degli enti siciliani, organizzata dalla Fir Cisl che si è svolta nella sede del Cnr di Palermo.

Situazioni difficili di tanti centri di eccellenza

Il segretario regionale della categoria, Francesco Rapicavoli, ha sottolineato come a oggi le tante eccellenze siciliane affrontino costantemente situazioni di difficoltà. Che potrebbero essere superate con azioni concrete e tese a creare un circuito virtuoso. “A partire dall’attuazione delle misure previste dalla missione 4 del Pnrr – ha affermato la segretaria regionale Cisl Sicilia, Rosanna Laplaca, intervenendo all’assemblea – chiediamo al governo Schifani di definire un coordinamento stabile fra Enti di ricerca, Università, imprese, sindacati e Regione Siciliana, per assicurare le attività di sostegno, promozione, sviluppo e gestione delle collaborazioni con le imprese nel campo della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo. L’obiettivo è quello di rafforzare per la Sicilia le condizioni di rilancio di un’economia con elevati livelli di conoscenza, competitività e resilienza”.

Negli enti di ricerca tanti precari

La segretaria generale della Fir Cisl, Raffaella Galasso, ha sottolineato come rispetto ad altri Paesi europei, in Italia vi sia con ancora un basso livello d’investimenti. “Le risorse – ha detto Galasso – sono inadeguate e soprattutto a oggi manca una uniformità nei finanziamenti anche agli enti pubblici perché fanno capo a organi differenti dello Stato. Peraltro resta purtroppo una costante l’annoso problema del precariato che tiene col fiato sospeso troppi ricercatori di altissima competenza e know how, che ogni giorno sono costretti a fare i conti con l’incertezza del futuro”. La segretaria generale della Fir Cisl chiede che si costituisca “una cabina di regia per mettere a sistema tutto il quadro complessivo”. Va riconosciuto – aggiunge la Galasso – il fondamentale ruolo dei sindacati. Il governo nazionale avvii il confronto anche sulla ricerca e sull’innovazione”.

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