Niente proroga dei contratti per i 23 lavoratori del drive in dell’Istituto Zooprofilattico siciliano di via Marinuzzi. Nel rinnovo contrattuale previsto per i circa 9 mila precari dell’emergenza Covid tra sanitari, medici e amministrativi, decisa dalla giunta regionale con la circolare firmata dall’assessore alla Salute Ruggero Razza, loro non sono stati compresi.

La doccia fredda per i precari

Ieri, per i lavoratori, dopo ore di ansia in attesa del rinnovo ma con la consapevolezza dell’ottimo lavoro svolto, è arrivata la doccia fredda. I loro contratti non sono stati rinnovati. E da oggi i 23 operatori, tra biologi, tecnici di laboratorio e veterinari, sono rimasti senza lavoro. Al loro posto è stato inviato dall’Asp altro personale per garantire continuità al presidio allestito davanti all’ingresso dell’Istituto zooprofilattico.  In questi 3 mesi sono stati impegnati presso il dive in dell’IZS Sicilia per l’esecuzione di test antigenici rapidi e hanno eseguito 25 mila tamponi. E prima, in questi due anni di pandemia, al lavoro per le Asp di Trapani, Agrigento, Palermo, Caltanissetta, Enna hanno processato più di 95 mila tamponi molecolari e sono stati impegnati per l’estrazione genomica, il sequenziamento, l’isolamento di ceppi virali, l’esecuzione e interpretazione di test virologici, sierologici e biomolecolari.

La Cgil chiede l’immediata proroga

Sulla vicenda interviene la Fp Cgil Palermo, che chiede l’immediata proroga dei contratti. “Sono lavoratori che hanno fornito un servizio fondamentale per la città di Palermo in una fase critica della pandemia, garantendo un servizio utile e aperto a tutti – dichiarano per la Fp Cgil Palermo il segretario generale Giovanmni Cammuca e Andrea Gattuso – Gli ennesimi eroi della pandemia ai quali è stato dato il benservito. Il 29 abbiamo chiesto un incontro all’assessorato e all’Istituto, per ribadire la richiesta di proroga dei contratti. Il rimpallo di responsabilità tra i vertci dell’istituto e l’assessorato Salute, sulla titolarità della spesa per gli stipendi del personale, non può riversarsi sui lavoratori. Sono stati assunti con contratto co.coco dopo aver partecipato a un concorso e inseriti nelle graduatorie ufficiali tra giugno 2020 e giugno 2021. Hanno svolto un servizio eccellente. E da oggi, anziché il ritorno al lavoro col contratto rinnovato, sono stati messi alla porta”.

I lavoratori rientravano nella circolare

“L’Istituto zooprofilattico si è trincerato dietro ostacoli normativi ed economici, per non rinnovare i loro contratti. E noi diciamo che se c’erano problemi di ordine economico avrebbe dovuto risolverli in tempo – aggiungono Cammuca e Gattuso – L’assessorato, nella circolare in cui si annunciava la proroga per tutti i precari dell’emergenza sanitaria, aveva citato anche questi lavoratori, che alla fine non sono stati compresi per motivi che noi riteniamo unicamente strumentali. Il prolema delle risorse avrebbero dovuto affrontarlo in tempo”.

“Nella circolare mancano direttive e ora nelle Aziende è caos. Serve chiarezza”.

“Riduzione di ore per buona parte dei lavoratori, contratti prorogati per due-tre mesi e altri anche sino al prossimo dicembre. Insomma il personale impiegato per l’emergenza Covid, circa nove mila tra medici, infermieri e amministrativi, vive da qualche giorno nel caos più totale. Da quando cioè, è stata emanata la circolare dell’assessore Razza necessaria per una rimodulazione del settore e per la stabilizzazione dei precari”. L’allarme lo lanciano i segretari della Uil e Uil Fpl Sicilia, Luisella Lionti ed Enzo Tango, che spiegano: “Nelle Aziende c’è la confusione più totale. Mancano paletti e indicazioni precise che portano, quindi, a comportamenti e decisioni difformi lasciando nel limbo questi lavoratori da sempre in prima linea per la pandemia. E’ necessario fare ordine. Abbiamo valutato positivamente l’impegno assessoriale di emanare direttive per stabilizzare il personale assunto per fare fronte all’emergenza Covid. Ma adesso attendiamo risposte chiare, omogenee che non si prestino ad interpretazioni discrezionali se non arbitrarie”. 

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