Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha esaminato sei leggi di Regioni e Province autonome, deliberando d’impugnare la legge della Regione siciliana n. 1 del 21/01/2022, recante “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’esercizio 2022″. Lo comunica Palazzo Chigi.

La motivazione del Governo nazionale

La decisione è così motivata: “Talune disposizioni in materia di autorizzazione di spesa e di assunzioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale, violano gli articoli 81, terzo comma, e 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione”.

L’ennesima impugnativa

Si tratta dell’ennesima impugnativa da parte di Roma. Circa la metà delle norme approvate dall’Ars nel 2021 sono finite nel mirino del governo: su 19 leggi approvate dall’Ars nel 2021 sono una decina quelle impugnate. Un bilancio di impugnative senza precedenti in un arco di tempo così breve: appena nove mesi.

Tra le ultime leggi impugnate, lo stop alla ‘sanatoria edilizia‘ e lo stop ad altre due norme: la proroga dei termini per la richiesta delle concessioni demaniali che incide sugli stabilimenti balneari e la norma sulla ludopatia, un testo di un solo articolo che imponeva il distanziamento da luoghi sensibili come scuole e parrocchie.

Di recente, lo scorso gennaio 2022, l’impugnativa sul ddl forestali. Il Consiglio dei ministri decise di impugnare la legge della Regione siciliana n. 28 del 19/11/2021, “Norme in materia di funzionamento del Corpo forestale della Regione siciliana“, in quanto le disposizioni, eccedendo dalle competenze attribuite alla Regione siciliana dallo Statuto speciale di autonomia, violano l’art. 81, terzo comma, della Costituzione.

Mentre con la delibera del 31 gennaio 2022 il Consiglio dei Ministri ha impugnato la norma che prevede lo stanziamento delle risorse per remunerare le prestazioni rese dai lavoratori dei Beni culturali della Regione Siciliana nel 2021 in eccedenza al terzo dei festivi. Ovvero la norma che ha consentito l’apertura di parchi e musei siciliani.

M5S, “Scelte fallimentari del governo Musumeci”

“Siamo di fronte all’ennesima impugnativa che subisce questo governo regionale da parte dello Stato. Stavolta la mannaia cade sui provvedimenti che riguardano i lavoratori della Forestale e la proroga del contratto per altri due anni ai lavoratori ex Aras. Più volte ci siamo espressi ricordando al governo Musumeci che l’arte del prorogare sempre e comunque non porta buoni frutti e il Consiglio dei ministri ci ha dato la conferma: il percorso seguito dalla Regione è fallimentare, servono soluzioni diverse e non basta certo rinviare i problemi”. Lo affermano il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, Nuccio Di Paola e il deputato regionale Luigi Sunseri, nel commentare la delibera del Consiglio dei ministri.

PD, “Impugnativa altro pasticcio governo Musumeci”

“Un governo regionale pasticcione che è riuscito a farsi impugnare persino l’esercizio provvisorio”. Così il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo.

Regione, “impugnativa non tocca equilibri finanziari”

La Regione siciliana precisa in una nota che “nessuna delle norme impugnate ha refluenza sugli equilibri finanziari dell’esercizio provvisorio che rimane pertanto esente da censure da parte del Governo”. Le disposizioni impugnate riguardano, in particolare, l’art. 9, con il quale si sono apportate modifiche ed abrogazioni alla legge regionale n. 28 del 2021 (norme sul Corpo forestale della Regione Siciliana) e l’art. 10 con il quale è stata prorogata l’utilizzazione del personale dell’Ente disciolto Aras transitato all’Istituto Sperimentale Zootecnico.

I dipartimenti interessati hanno richiesto di resistere di fronte alla Corte costituzionale in difesa delle previsioni normative.

“L’impianto finanziario relativo all’esercizio provvisorio non è stato assolutamente toccato. La parte impugnata dal governo riguarda le proroghe in materia di corpo forestale e dell’ex ARAS (Associazione regionale allevatori della Sicilia). Il resto rimane inalterato senza pregiudizio agli equilibri dell’esercizio finanziario”. Lo aggiunge il vicepresidente della Regione Siciliana Gaetano Armao, assessore all’economia.

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