Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha esaminato ventidue leggi regionali e ha deliberato di impugnare la legge della Regione siciliana n. 28 del 19/11/2021, “Norme in materia di funzionamento del Corpo forestale della Regione siciliana“, in quanto le disposizioni, eccedendo dalle competenze attribuite alla Regione siciliana dallo Statuto speciale di autonomia, violano l’art. 81, terzo comma, della Costituzione. Lo comunica Palazzo Chigi.
L’ennesima impugnativa
Già poco dopo il voto, a novembre, il M5S all’Ars denunciò il “forte rischio impugnativa” da parte dello Stato: “Forte rischio impugnativa e coperture incerte”: Sono queste le motivazioni che hanno portato il M5s all’’Ars ad astenersi nella votazione sul ddl che dà il via alle assunzioni nel Corpo forestale della Regione.
“In base all’accordo siglato tra Stato Regioni – spiegavano i deputati pentastellati – non è possibile bandire nuovi concorsi e pertanto l’ipotesi di una nuova, ennesima, impugnativa dal parte del Consiglio dei ministri è tutt’altro che peregrina. Enormi dubbi ci sono anche sulle coperture. La Sicilia ha enorme bisogno di concorsi e nuovi posti di lavoro, ma non è alimentando false illusioni che si danno concrete risposte ai siciliani”.
Esultava invece Diventerà Bellissima, il movimento del presidente Nello Musumeci: “via alla stagione dei concorsi“. Di pari passo la Lega e i sindacati.
Stop al concorso per 46 forestali?
Col ddl infatti, si diede l’ok al bando per l’assunzione di 46 nuovi forestali. La norma però, recentemente, è stata poi modificata per l’esercizio provvisorio. Quindi teoricamente l’impugnativa statale potrebbe (il condizionale è d’obbligo) non avere effetti sul concorsone forestali per cui la Regione stimava tra le 80mila e le 100mila domande di partecipazione.
Il ddl Ars stanziava 3 milioni per affidare ad una ditta privata la gestione dell’istruttoria e le preselezioni dei concorrenti. Le assunzioni saranno con qualifica di “agente forestale in categoria B1 e a tempo indeterminato”. Ma la graduatoria, dopo i primi 46 vincitori, sarà importante perché sarà utilizzata dalla Regione per lo scorrimento per le 600 assunzioni previste in 5 anni.
La diatriba sull’infrazione UE
Contestualmente è in corso la diatriba sulla infrazione UE sollevata sui braccianti forestali precari, circa 20mila, che in Sicilia vengono impiegati per 87, 101 e 151 giornate.
“Se la riforma verrà approvata – ha detto l’assessore Toni Scilla al Giornale di Sicilia – la Regione supererà la procedura di infrazione avviata da Bruxelles sull’eccessivo ricorso a contratti a termine fra i forestali. E su questo chiedo un’assunzione di responsabilità al Parlamento. Ma non posso non notare che ci sono avvocati che stanno speculando su questa situazione promuovendo ricorsi che i miei uffici mi dicono essere temerari. E pure i sindacati protestano per ottenere qualcosa che è impensabile senza avere le risorse”.
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