“Quanto avvenuto al campo Rom di Palermo dimostra la inadeguatezza della normativa italiana che, di fatto, autorizza, anzi incentiva, la deportazione di cittadini che non hanno compiuto alcun reato, ma sono soltanto colpevoli di non avere diritti di cittadinanza”. Così il sindaco Leoluca Orlando ha commentato la notizia dell’operazione di ieri delle Forze dell’Ordine che ha portato al trasferimento presso il Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Roma di quattro cittadine in vista di una possibile espulsione.

“Le quattro persone che sono state infatti trasferite al Cie di Roma
, – aggiunge – sono nate e cresciute a Palermo o vivono a Palermo da oltre venti anni, essendo fuggite dalla guerra nella ex Jugoslavia. Sono, quindi, vittime della assenza di una legge sullo Ius soli e di una inadeguata protezione nazionale e internazionale”. “Avendo saputo che tutti avevano già in corso le procedure per il rinnovo del permesso di soggiorno, l’Amministrazione comunale – dice – prenderà contatto con i loro legali e sosterrà ogni iniziativa istituzionale che permetta a questi cittadini, che consideriamo Palermitani, di tornare presto nella nostra e nella loro città”.

“Per quanto riguarda, invece, il campo Rom, ricordiamo – prosegue – che, da anni, grazie ad un percorso di accompagnamento, di assegnazione di case agli aventi diritto e di sostegno a percorsi di inclusione, si è passati da oltre 500 a circa 130 persone, con l’obiettivo di giungere in pochi mesi alla fuoriuscita concordata di tutti gli abitanti del campo”.