Al termine di un’articolata indagine durata circa due anni e mezzo, i finanzieri del Gruppo di Palermo hanno scoperto un’ingente evasione fiscale, contributiva e previdenziale perpetrata attraverso la gestione di quattro società nel campo dei call center.

L’imprenditore, coinvolto nell’operazione della Guardia di Finanza è Fabio Giopato di 56 anni, di Padova è stato denunciato e accusato di frode fiscale e multato: dovrà pagare circa 14 milioni di euro per le violazioni in materia di legislazione sociale e del lavoro.

Secondo le indagini dei finanzieri l’imprenditore avrebbe impiegato 800 i lavoratori in nero nei call center di via Ugo La Malfa, via Paisiello e in via Principe di Paternò sotto il nome della società “Talking About”, il sesto nome cambiato nel giro di un anno.

Il blitz all’interno dei locali ha infatti consentito di recuperare documentazione afferente all’irregolare tenuta dei dipendenti e una serie di appunti in cui venivano annotati i ricavi in nero. Oltre a questa documentazione, sono stati sequestrati computer, cd rom e pen drive.

L’esame di quanto trovato nelle sedi effettive delle società ha permesso alle Fiamme Gial-le palermitane, al termine delle verifiche e dei controlli effettuati, di accertare che circa 13 milioni di euro sono stati sottratti alla tassazione, causando un danno in termini di imposte non pagate pari a circa 4 milioni di euro, e che sono stati impiegate circa 800 persone non regolarmente assunte.

L’imprenditore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Palermo per frode fi-scale e gli sono state imputate sanzioni amministrative per circa 14 milioni di euro per le violazioni in materia di legislazione sociale e del lavoro.

Al temine dell’operazione l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro di tutti i beni ri-conducibili al reo per l’importo, circa 4 milioni di euro, corrispondente all’imposta com-plessivamente evasa.

Questa operazione ha posto in luce la pericolosità dei fenomeni dell’evasione fiscale e del lavoro nero, che accrescono il carico fiscale per coloro che rispettano le regole e alterano il corretto funzionamento del mercato del lavoro.

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