“Martedì 4 aprile saremo a Roma per il tavolo di crisi dell’Area industriale di Termini Imerese. Sono certo che sarà l’ultima riunione prima del bando per le proposte di investimento, che sarà emesso dai commissari straordinari della Blutec”.

Lo ha anticipato l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, durante il convegno “Le Zes in Sicilia: opportunità, strategia e sviluppo”, organizzato dalla Cisl a Palermo.

Le parole di Tamajo

“Ci siamo impegnati con decisione in questi mesi – ha aggiunto l’esponente del governo Schifani – per tracciare un percorso di rilancio dell’ex stabilimento Fiat. Diverse riunioni sono state fatte, sempre ascoltando le parti coinvolte e lavorando al fianco dei sindacati e degli operai. Dopo tanti anni siamo alla fase finale. Mi auguro che il vincitore dell’avviso sia una realtà imprenditoriale seria, che rilanci l’area produttiva e riesca a garantire i livelli occupazionali, elemento per noi di primaria importanza. Da troppi anni – ha concluso Tamajo – i cittadini di Termini Imerese aspettano risposte. Il messaggio che sto cercando di trasmettere attraverso il mio lavoro è creare sinergie per rendere la Sicilia attrattiva, anche attraverso la sburocratizzazione dei processi necessari all’insediamento degli imprenditori”.

Le ipotesi

Circa tre miliardi di euro di investimento da realizzare in tre anni per impiegare circa duemila lavoratori, e con un budget iniziale di 5 milioni di euro. Sono alcuni dei dettagli dell’ipotesi di investimento nelle aree ex Fiat di Termini Imerese, da parte della società Italvolt spa, presentate oggi a Termini Imerese ai sindacati Fim, Fiom e Uilm e alle istituzioni locali.

Una gigafactory con cinque linee di produzione per realizzare quindi batterie elettriche. “Abbiamo ascoltato le parole dell’ad Lars Carlstrom – spiegano Antonio Nobile segretario generale Fim Cisl Palermo-Trapani e Dino Cirivello responsabile Cisl Termini Imerese -, e senza dubbio ci sembra un progetto ambizioso anche perché , a quanto pare la società non intende, come invece altre nel passato, attendere fondi pubblici ma partire con investimenti privati. Quello iniziale della stessa Italvolt sarebbe di cinque milioni di euro, di certo un capitale molto esiguo rispetto alle previsioni finanziarie complessive, ma l’amministratore è stato fiducioso sul reperimento del resto delle somme. Ad ogni modo il nostro giudizio resta sospeso in attesa dei fatti”.

Nobile e Cirivello aggiungono: “Sul fronte occupazionale si parla di duemila addetti quindi tutti gli ex Fiat e di altri nell’eventuale indotto ‘scientificò così come lo hanno indicato. Non possiamo esprimere pareri dettagliati quindi, anche perché le esperienze del passato tormentato di questa area industriale ci insegnano che restare con i piedi per terra e attendere atti concreti, è l’unica cosa da fare. Intanto la società parteciperà ai bandi per l’assegnazione delle aree che dovrebbe giungere entro aprile”. Con Italvolt salgono a tre le realtà che sarebbero interessate a investire a Termini Imerese.

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