- Delibera area ex Grande Migliore respinta, Catania integreremo delibera e la riproporremo
- I sindacati apprezzano la scelta di Catania
- Aumentano gli interessi passivi vantati dagli istituti bancari
“In condivisione col sindaco, ho chiesto al Segretario generale di riprendere l’interlocuzione con l’amministrazione straordinaria della ex Grande Migliore, al fine di acquisire formalmente gli elementi che possano chiarire i dubbi emersi in occasione del dibattito consiliare. Questo passaggio sarà fondamentale per consentire al dirigente del servizio urbanistica d’integrare la nuova proposta deliberativa con le argomentazioni necessarie a rendere l’atto deliberativo perfetto, sia dal punto di vista formale che sostanziale”. Così l’assessore Giusto Catania ritorna sulla vicenda che ha portato al respingimento della delibera riguardante l’area dell’ex Grande Migliore. Dichiarazioni che sono state apprezzate dai sindacati.
Apprezzamenti da Fisascat Cisl Palermo Trapani
“Bene la scelta del Comune di Palermo di rivedere le determinazioni assunte su Grande Migliore. Non riusciamo ancora a spiegarci come il Consiglio Comunale abbia potuto esprimersi nella maniera purtroppo a tutti nota” – con queste parole Mimma Calabrò, Segretario Generale Fisascat Cisl Palermo Trapani, commenta le dichiarazioni, apprese a mezzo stampa, dell’Assessore Comunale all’urbanistica di Palermo, Giusto Catania, il quale rende noto di aver condiviso con il Sindaco la ripresa delle interlocuzioni con la Curatela Fallimentare del Grande Migliore in modo da poter acquisire gli elementi che possano chiarire i dubbi sollevati in seno all’ultimo Consiglio Comunale per poter formulare una nuova proposta deliberativa.
Calabrò: “Si passi però dalle parole ai fatti”
“Auspichiamo che l’integrazione della documentazione possa fugare qualsiasi equivoco che ha fatto sorgere dubbi tra i Consiglieri Comunali che si sono espressi, o perlopiù “non espressi”, rispetto alla delibera dell’atto aggiuntivo della vigente convenzione urbanistica del 2007 tra la Migliore Spa in bonis e il Comune di Palermo. Si passi però dalle parole ai fatti“– tuona la Calabrò – “I buoni propositi camminino di pari passo con le azioni. Nessuno può più permettersi di perdere tempo. Non vorremmo si ripetesse quanto già accaduto: troppi i mesi trascorsi tra la prima richiesta di proroga dell’atto aggiuntivo, presentata dalla Curatela nei primi di maggio 2020, poi approdata in aula, con gli esiti purtroppo noti, solo lo scorso 9 febbraio, ovvero esattamente 10 mesi dopo. Siamo certi che la Curatore Fallimentare continuerà a operare con la stessa cura, attenzione e solerzia con cui ha lavoratori in tutti questi anni per la produzione di quanto di sua competenza e confidiamo sul fatto che, conseguentemente, il Comune calendarizzi la seduta consiliare quanto prima – conclude la sindacalista – Ciò si rende oltremodo necessario dal momento che, giorno dopo giorno, aumentano gli interessi passivi vantati dagli istituti bancari creditori riducendo in questo modo sempre più le somme derivate dalla vendita che devono soddisfare le spettanze dei lavoratori”.
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