- Il consiglio comunale di Palermo ha bocciato la delibera l’area dell’ex Grande Migliore
- Ex Grande Migliore così non sarà possibile venderlo insieme al parcheggio realizzato per l’80% e rimasto incompleto
- Per Orlando la scelta del Consiglio Comunale risulta davvero inspiegabile
Area ex Grande Migliore, bocciata delibera in consiglio comunale
No di Sala delle Lapidi alla delibera che avrebbe dato la possibilità di completare il parcheggio dell‘ex Grande Migliore di viale Regione Siciliana, realizzato all’80% ma poi bloccato e quindi rendere appetibile tutto l’immobile in caso di vendita.
Il Consiglio comunale non ha confermato la validità del Prusst, presentato nel 1999 e approvato nel 2007, che collegava l’ex Grande Migliore di viale Regione Siciliana – attraverso un sistema di passerelle – al vecchio Arredo verde di via Buzzanca. Prusst nell’ambito del quale è stato autorizzato anche un parcheggio sotterraneo a due piani. Il consiglio insomma non ha preso atto dell’avvenuta trasformazione dando la possibilità ai curatori di poter vendere le due unità insieme.
Area ex Grande Migliore, la bocciatura della delibera, le reazioni
“La bocciatura dell’atto sull’area Ex-Grande Migliore disgusta: l’area resterà deturpata e non potrà essere venduta e quindi utilizzata, con ulteriore danno a carico di chi fra i dipendenti attende ancora una parte di tfr. Quell’area sarà un memento ad una politica che non ha nemmeno il coraggio di argomentare, ma che, nel creare questo genere di situazioni insensate urbanisticamente e politicamente, cerca di mostrare la sua esistenza. Noi abbiamo affrontato e affronteremo la vicenda a viso aperto, senza paura di spiegare un tema complesso. Chi oggi ha frenato l’utilizzo di quell’area deve e dovrà chiarire la sua posizione, ogni volta che si porrà il tema dello sviluppo commerciale delle città o della nostra capacità di accogliere gli investimenti. Perché consumare altro suolo o derogare alle regole vigenti quando avevamo la possibilità di utilizzare un’area già trasformata e di grande valore commerciale? Cui prodest?
“A nome di tutta la Giunta esprimo il dissenso per la scelta del Consiglio Comunale di respingere, senza alcun voto contrario, la nuova convenzione tra l’Amministrazione comunale e la curatela fallimentare dell’ex azienda Grande Migliore che opera in conformità alle procedure e con le garanzie previste dalla competente autorità giudiziaria. Una scelta inspiegabile che arrecherà danno all’economia della città e ai lavoratori che, dopo aver perso il posto di lavoro, attendono la vendita degli immobili per recuperare parte delle risorse dovute. L’area in questione è stata già trasformata a seguito della approvazione del PRUSST nel 2007 e, al fine di evitare l’abbandono e il degrado, la Giunta riproporrà l’atto deliberativo al Consiglio comunale”. Lo dichiara il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
Abbiamo appreso con rammarico che il Comune di Palermo, nella seduta consiliare di oggi, ha bocciato l’atto aggiuntivo alla convenzione urbanistica a suo tempo stipulata tra il Comune di Palermo e la Migliore Spa” – con queste parole Mimma Calabrò, Segretario Generale della Fisascat Cisl Palermo Trapani, commenta la notizia appena appresa.
“Da quando il Grande Migliore ha abbassato le proprie saracinesche, non abbiamo mai smesso di rapportarci con il Curatore Fallimentare, Avv. Alberto Marino, per portare avanti tutti gli adempimenti tecnici e burocratici per far si che dalla vendita del Grande Migliore si potesse restituire ai lavoratori tutte le spettanze maturate e mai corrisposte – continua la sindacalista – Parliamo di migliaia e migliaia di euro di stipendi non corrisposti. Oltre al danno anche la beffa per i 269 ex dipendenti che, oltre ad aver perso il lavoro e non avere più alcuna copertura data dagli ammortizzatori sociali, vedono naufragare la speranza che, attraverso il cospicuo ricavato della vendita dell’immobile, potessero recuperare quanto loro dovuto in quanto frutto del loro lavoro in azienda. E’ veramente un peccato pensare che un immobile di tali dimensioni e con una posizione strategica dal punto di vista commerciale possa perdere la propria appetibilità, in quanto chi potrebbe aggiudicarselo all’asta dovrebbe ricominicare l’intero iter per la concessione urbanistica. Non vorremmo che le determinazioni assunte in seno alla seduta consiliare di oggi diventino un’amara sconfitta per i lavoratori, per le loro famiglie, per la possibilità che, a breve termine, si sarebbe potuta ingenerare occupazione – conclude Calabrò – Confidiamo sull’impegno da sempre profuso dal Curatore Fallimentare per continuare a difendere quanto oggi inaspettatamente è stato bocciato dal Consiglio Comunale”.
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