• I precari ex Pip siciliani rischiano di restare nel precariato dopo oltre vent’anni
  • Un emendamento al mille proroghe potrebbe salvarli
  • Appello ad un appoggio trasversale fra Camera e Senato

Un emendamento al Mille proroghe attualmente all’analisi della Commissione Bilancio della Camera potrebbe salvare gli ex Pip, precari siciliani che da vent’anni vengono impiegati in ospedali, Scuole, Tribunali Comuni e in mille altri Enti locali dell’isola e che per effetto di una sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la legge per la loro stabilizzazione rischiano di restare in un inaccettabile limbo. Gente che ha prestato la propria opera anche in tempi di mpandemia senza risparmiarsi

Oltre vent’anni da precari

Per salvare questo personale che ha lavorato per anni a volte anche sostenendo le attività dei proprio enti di assegnazione con amministrazioni che si sono rette sull’operato dei precari anche per servizi essenziali parte un appello della Fisascat Cisl Sicilia che si rivolge a tutta la deputazione siciliana alla Camera ed al Senato. Persone che in larga parte sono state socialmente reinserite grazie a questi progetti. La mancata stabilizzazione rischierebbe di vanificare un intero percorso ventennale.

L’appello per il salvataggio

“Chiunque abbia una responsabilità politica, amministrativa, faccia parte della delegazione di qualsiasi forza politica alla Camera o al Senato e proviene dalla Sicilia deve avere ben chiaro che sostenere il percorso di questi precari è un obbligo morale irrinunciabile – dice, senza mezzi termini,  Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Sicilia –
in questo momento serve senso di responsabilità abbandonando le faziosità e lavorando sinergicamente per appoggiare trasversalmente l’emendamento sostenendo con la propria firma per ottenere s la stabilizzazione”

La vicenda

“Queste persone hanno lavorato sottopagati, senza il riconoscimento dei diritti essenziali e non si sono mai risparmiati. E’ impensabile che vengano ripagati inq uesto modo. Dietro ciascuno di loro ci sono famiglie che si sono sostentate di questo lavoro sia pure precario e che non possono essere abbandonate. E’, per tutti noi siciliani, un obbligo morale ed etico trovare una soluzione per queste persone finq ui sfruttate dal pubblico e che adesso non possono essere gettate via come se nulla fosse”.

La richiesta di un appoggio trasversale

Calabrò lancia il suo appello dopo avere effettuato il primo incontro con l’onorevole Giusi Bartolozzi ma si rivolge a tutte le forze politiche “Sono pronta ad incontrare tutti i deputati e senatori di qualsiasi schieramento politico per fornire qualsiasi notizia o chiarimento che fosse necessario. Bisogna scongiurare il rischio che questa gente venga dimenticata, che resti stritolata in un ginepraio di leggi e regolamenti che non tengono conto della situazione specifica di questi precari. Una condizione che non è certamente colpa o responsabilità loro ma di chi ha amministrato negli ultimi vent’anni”

Articoli correlati