Rinviati a giudizio il sindaco di Giardinello Antonio De Luca, l’ex maresciallo della guardia di finanza in servizio alla Dia, Giuseppe Ciuro, e l’agente di polizia municipale Corrado Lo Piccolo. Tutti dovranno rispondere dell’accusa di falso in atto pubblico per l’inchiesta sulle false attestazioni della residenza anagrafica a Ciuro. Secondo l’accusa della Procura in questo modo il primo cittadino, con la complicità del vigile urbano che era preposto a questo controllo anagrafico, avrebbe favorito Ciuro nel tentativo di raggirare la giustizia.

Chi è Ciuro

L’ex finanziere, in passato condannato a 4 anni e 8 mesi per favoreggiamento alla mafia e al pagamento di 200 mila euro per le spese processuali e il mantenimento in carcere, chiese e ottenne dal tribunale di sorveglianza di non pagare la somma sostenendo di non avere le disponibilità economiche.

Secondo gli inquirenti, per non saldare il suo debito con lo Stato Ciuro avrebbe dichiarato di essere indigente e a tal fine avrebbe chiesto la residenza nel Comune di Giardinello utilizzando una abitazione del padre del sindaco per dimostrare di non avere un immobile di proprietà e per costituire un nuovo nucleo familiare a reddito zero. Ma la vicenda insospettì i carabinieri che aprirono una indagine accertando che l’abitazione indicata da Ciuro come sua residenza era in realtà vuota. Ne scaturirono per il sindaco e Ciuro delle misure cautelari con divieto di dimora prima e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Caduta invece l’accusa di corruzione, che infatti non figura tra i reati contestati nell’ambito di questo processo la cui prima udienza si terrà il prossimo 8 maggio.

Proprio da questo rinvio a giudizio è scaturito in questi giorni il licenziamento dell’agente Lo Piccolo da parte del comune. La decisione dell’ufficio procedimenti disciplinari formato dal segretario generale e da due funzionari, Gianluca Coraci e Angelo Polizzi. Il provvedimento, che prevede licenziamento senza preavviso, è stato preso in seguito proprio alle contestazioni avanzate in sede penale a Lo Piccolo il quale, quanto fu raggiunto da avviso di garanzia, ammise subito di aver attestato falsamente la residenza di Ciuro ma dietro pressioni del sindaco. L’ufficio determina il licenziamento sulla base delle gravi accuse. Lo Piccolo, tramite il suo legale, ha ritenuto la decisione tardiva, sostenendo oltretutto che le contestazioni sarebbero “infondate di diritto e di fatto”. Vicenda che ha scatenato le polemiche con Forza Italia a fare quadrato attorno all’agente licenziato: “Manifestiamo solidarietà nei confronti del signor Lo Piccolo, stimato cittadino di Giardinello, integerrimo e grande lavoratore – si legge in una nota -, che si vede privato del suo posto di lavoro in condizione di innocenza fino a prova contraria”.

De Luca: “Polemiche pretestuose”

“Queste polemiche mi sembrano pretestuose – ribatte il sindaco De Luca, difeso dall’avvocato Antonio Maltese -. A mio avviso in queste cose la politica non dovrebbe mettere becco. Il licenziamento non l’ho certo deciso io. Il provvedimento scaturisce sulla base di quanto dichiarato dallo stesso Lo Piccolo nel corso delle indagini. Io mi sento assolutamente tranquillo in questa vicenda, ho sempre professato la mia innocenza tanto che l’accusa più grave di corruzione è subito caduta. La cosa certa è che io non ho mai fatto alcuna pressione e sotto tale aspetto sono certo che verrà fuori tutta la verità nel corso del processo”.

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