- Angela Foti (Attiva Sicilia) chiede farmaci a base di cannabis medica gratuiti per gli epilettici
- “Sicilia sia regione capofila”
- Superare lo stallo dello Stato in termini di produzione di cannabis medica
Estendere il regime di erogazione gratuita della cannabis medica anche per il trattamento dell’epilessia. Una proposta sulla quale Attiva Sicilia ha presentato una mozione all’Ars, chiedendo al governo regionale di avviare le necessarie interlocuzioni con il governo nazionale.
Efficacia della cannabis medica
Nonostante la disponibilità di oltre 20 farmaci per il trattamento sintomatico delle crisi epilettiche, purtroppo, circa un terzo dei pazienti, spesso bambini, ha crisi refrattarie alla farmacoterapia. Però, come evidenziato dalla nota elaborata dal Comitato Pazienti Cannabis Terapeutica, recentemente indirizzata all’Assessorato regionale alla Sanità, diversi lavori scientifici mostrano l’efficacia della cannabis medica nella cura di questa malattia.
Chiesta l’estensione per gli epilettici
In Sicilia il Decreto dell’Assessorato alla Salute del 17 gennaio 2020 ha già previsto l’erogazione gratuita dei farmaci a base di cannabis medica per i pazienti affetti da dolore cronico: adesso l’obiettivo è far rientrare in questo elenco anche tutte le forme di epilessia.
Angela Foti (Attiva Sicilia), “Chiediamo superamento criticità”
“In questo modo – spiega Angela Foti, vicepresidente dell’Ars e deputata regionale di Attiva Sicilia – si può offrire una valida e sicura integrazione (o alternativa nel caso delle epilessie farmacoresistenti) ai pazienti affetti da tale patologia. Per questo chiediamo il superamento di ogni criticità sulla somministrazione di terapie farmacologiche a base di Cannabis”.
“Sicilia sia regione capofila”
“La Sicilia – prosegue Foti – può proporsi come regione capofila per la stima dei fabbisogni di cannabis medica. È tempo di avviare tutte le interlocuzioni necessarie in sede di Conferenza Stato-Regioni, per aggiornare l’elenco delle patologie per le quali è previsto l’impiego di cannabis ad uso medico e superare lo stallo mantenuto inspiegabilmente dallo Stato in termini di produzione di cannabis medica. Tale situazione è una vessazione nei confronti delle migliaia di ammalati a cui viene solo formalmente consentito di curarsi”.
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