Sebastiano Di Betta è stato confermato presidente della Federazione editori digitali. L’assemblea della Fed si è svolta a Palermo. L’avvocato Di Betta, al termine del suo primo mandato alla guida della Fed, si era presentato dimissionario ma è stato riconfermato all’unanimità dall’assemblea degli editori, “per l’eccellente lavoro svolto sin qui”. La Federazione degli editori digitali rappresenta circa 12 milioni di utenti su base annua. La Fed si doterà adesso, in via sperimentale, di una struttura piramidale e articolata sul territorio.
Si parte dalla Sicilia
Si parte dalla Sicilia, con la decisione dell’assemblea di individuare dei responsabili provinciali. Questa struttura è stata immaginata per diffondere più facilmente la cultura digitale e continuare il percorso di sensibilizzazione già tracciato, verso le istituzioni e il mondo dell’impresa, su quelle che sono le principali tematiche dibattute a livello nazionale e mondiale: con un focus particolare e approfondito sulla nuova rivoluzione digitale, i cui asset si basano sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale. L’assemblea, altresì, si è confrontata sull’assoluta necessità di promuovere e sostenere un dibattito pubblico che abbia come finalità l’adozione di un provvedimento legislativo o di governo capace di soddisfare in parte le esigenze dell’industria dell’editoria, da troppo tempo trascurata per non dire bistrattata.
Un confronto con le istituzioni
“Per la Federazione editori digitali, è evidente in Sicilia sia oggi possibile lavorare in tal senso, grazie all’attenzione ed alla sensibilità dimostrata sui temi dell’informazione e dell’innovazione da parte del governo regionale e del Parlamento regionale, in modo trasversale, con un impegno congiunto tra maggioranza ed opposizione – sostiene la Fed -. L’Assemblea regionale siciliana, nel corso del 2023 ha riservato particolare attenzione alla categoria degli editori e ai giornalisti, considerati il motore dell’intero settore dell’informazione digitale. Nei prossimi giorni la Fed, pertanto, chiederà al presidente dell’Ars, nella qualità di garante del Parlamento più antico d’Europa, un confronto istituzionale per illustrare le esigenze del settore”.
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