- Roberto Fico ha visitato la Casa della Memoria, abitazione di Peppino Impastato
- Un incontro pieno di emozioni e “commovente”
- “Sconfiggere mafia deve essere priorità di ogni governo”
Il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico a Cinisi in un luogo simbolo nella lotta alla mafia in un giorno particolare che precede quello del 29° anniversario della strage di Capaci.
Roberto Fico ha fatto visita alla Casa della Memoria ed ai luoghi di Peppino Impastato, assassinato dalla mafia il 9 maggio del 1978.
Una visita commovente
“È stato commovente ed emozionante vedere dal vivo la casa di Peppino Impastato – ha sottolineato – ci si rende conto ancora di più come Peppino sia lo Stato, rappresenta quella parte di cittadini che lotta e non si arrende, un esempio ispiratore per tutti noi. Insieme ai suoi amici e alla sua famiglia danno esempio all’Italia e alla Sicilia che muore per lo Stato”.
Ripercorsi i “Cento passi” di Impastato
Dalla casa di Peppino Impastato a quella dove abitava il boss mafioso Tano Badalamenti: “Cento passi” ripercorsi dal presidente della Camera, Roberto Fico, assieme a Giovanni Impastato. Fico ha prima visitato la casa della memoria e poi l’abitazione di Badalamenti trasformata in biblioteca. La visita di Fico a Cinisi si concluderà nel casolare dove fu ucciso Peppino Impastato.
“Ripercorrere i passi di Peppino Impastato è stata un’emozione forte. La Casa Memoria a Cinisi, la biblioteca realizzata nell’abitazione che fu del boss Tano Badalamenti, bene confiscato alla mafia, quella mafia che Peppino ha combattuto con denunce, sberleffi e attivismo civico. Infine il luogo dove venne ucciso, nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1978. Peppino ha pagato il suo impegno con la vita, perché per la criminalità organizzata era un temibile avversario da eliminare”. Lo ha scrito su Facebook il presidente della Camera.
“Essere qui è un dovere ed un onore”
“Hanno ucciso lui, cercando di nascondere la verità con insopportabili complicità di alcune autorità conniventi – ha aggiunto – Ma non ci sono riusciti, perché a distanza di 24 anni i colpevoli del suo omicidio sono stati puniti. La memoria delle battaglie di Impastato è stata ed è una straordinaria eredità per l’intera comunità, anche grazie al fondamentale lavoro che ha svolto sua madre Felicia con orgoglio e coraggio. E che dopo la sua morte hanno portato avanti il fratello Giovanni e la nipote Luisa. Da Presidente della Camera essere qui oggi per me è un dovere e un onore”.
“Un grazie a nome dello Stato”
Prima di visitare la Casa della Memoria, il presidente Fico ha incontrato i compagni di Peppino Impastato e li ha ringraziati. “Vi ringrazio in nome dello Stato italiano per il lavoro che avete fatto, oggi qui è una giornata importante. Dobbiamo continuare senza sosta la lotta alla mafia per far si che la sua sconfitta sia definitiva, totale e completa: questo è l’obiettivo. Non ci può essere una mezza misura. Sappiamo che si può fare in tanti modi attraverso la cultura, la formazione, il lavoro, l’educazione e la repressione. Cosa Nostra insieme alle altre mafie è uno dei mali del nostro Paese”.
Sconfiggere mafia priorità dei governi
Al termine della visita a Cinisi, Roberto Fico ha sottolineato: “C’è tanto da fare nella lotta alla mafia, deve essere una priorità per tutti i governi italiani sconfiggerla definitivamente. Abbiamo fatto grandissimi passi, abbiamo una legislazione importante, ma dobbiamo battere la mafia a tutti i costi. Spero che in questo periodo così difficile attraverso gli investimenti si dia una scossa al Paese”.
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