Il mercatino solidale dell’usato Emmaus Palermo rischia di chiudere i battenti, interrompendo quel processo di economia circolare a tutela della sostenibilità ambientale, che contrasta le ingiustizie sociali scardinando l’attuale sistema di accoglienza perché economicamente autosostenuto e di ospitalità indiscriminata.

Questo il motivo della convocazione dell’assemblea di questo pomeriggio alle 16,30 in cui sarà presentata alla città e all’amministrazione comunale il bilancio sociale, insieme alle tanta attività che costituiscono l’impegno sino a oggi profuso dai volontari di Emmaus Palermo. La comunità da due anni opera nel Padiglione 3 della Fiera del Mediterraneo, permettendo l’autofinanziamento, grazie alla raccolta e rivendita di merce usata, di una organizzazione che accoglie 10 persone in difficoltà, italiane e straniere.

“A oggi, purtroppo, questo percorso rischia di interrompersi a causa delle incertezze sulla permanenza all’interno di questi spazi – spiega Nicola Teresi, responsabile di Emmaus Palermo – nonostante le nostre richieste di poterlo ristrutturare e metterlo in sicurezza a spese della stessa nostra associazione. Per noi la Fiera del Mediterraneo è vitale perché dà lavoro a questa piccola comunità, ma è anche ossigeno per l’intera città. Se si capisce questo, si comincia a ragionare diversamente”.

Parleranno i presidenti di Emmaus Italia, Emmaus Internazionale ed Emmaus Palermo, Franco Monnicchi, Patrick Atohoun e Nicola Teresi, il referente regionale di Libera Sicilia, Gregorio Porcaro, ma anche quanti altri avranno da proporre la propria posizione, nell’ottica del dialogo con i cittadini, le realtà sociali e le istituzioni sul loro futuro a Palermo.

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