Un 43enne è stato arrestato per violenza sessuale nei confronti della figlia 12enne della sua compagna. Il fatto è avvenuto a Pescara. A far scattare le indagini è stato il padre naturale della bambina.

L’uomo, di origini siciliane, è stato incastrato grazie alle telecamere e alle cimici piazzate in casa dai carabinieri, che sono intervenuti in tempo reale, arrestandolo in flagranza di reato. Indagata, a piede libero, anche la madre della vittima, che era presente nell’abitazione. A darne notizia è il quotidiano il Centro, nell’edizione odierna.

Le indagini

La minore aveva parlato delle attenzioni morbose dell’uomo ad un’amichetta e quest’ultima ha riferito tutto al padre naturale della 12enne, che ha denunciato l’accaduto. Sono così scattate le indagini, da cui è emerso che le attenzioni dell’uomo, un pluripregiudicato, nei confronti della ragazzina sono andate avanti per circa un anno: dall’estate 2022 a quella del 2023.

I carabinieri intervenuti dopo aver visto violenza dalle telecamere

Nei giorni scorsi, i carabinieri, dopo aver installato le telecamere in casa, hanno assistito alla violenza in diretta e sono subito intervenuti. Il 43enne ha reagito ai militari e, infatti, deve rispondere anche del reato di oltraggio. L’uomo, che nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha negato tutto, si trova ora in carcere.

La violenza di gruppo al Foro Italico, i giovani arrestati, “Lei era d’accordo”

La versione del branco durante gli interrogatori è stata sempre la stessa. “La giovane era consenziente e avrebbe indicato anche con hi avrebbe iniziato i rapporti”. E’ quanto emerge dagli interrogatori depositati dei sette arrestati.

“È successo che abbiamo fatto. Cioè l’hanno fatto, l’hanno fatto i ragazzi”: così Angelo Flores, il maggiore dei sette ragazzi accusati di aver stuprato, a luglio scorso, una 19enne palermitana che li ha poi denunciati, ha raccontato al gip, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, la sera della violenza.

Flores, in carcere come tutti gli altri indagati per gli abusi, ha tenuto a ribadire al giudice di non aver avuto rapporti con la vittima. Le indagini hanno rivelato che fu lui, però, a riprendere lo stupro di gruppo.

“È successo che abbiamo fatto. Cioè l’hanno fatto, l’hanno fatto i ragazzi”, dice al gip. “Sì ero lì – risponde – Non stavo facendo assolutamente niente perché sinceramente ero sconvolto. Sette ragazzi sopra una ragazza sinceramente poteva essere anche mia sorella”. Poi Flores sostiene che la vittima “li avrebbe provocati” e fa i nomi degli altri presenti.

Il racconto

“Non gli interessava se era una femmina, dopo un po’ ci sono andati più forte, è caduta a terra perché ci andavamo come dei cani e, dopo 10/15 minuti, 3-4 ragazzi che non la lasciano 30 secondi in pace…”. E’ quanto dice Elio Arnao, uno dei 7 giovani arrestati per aver partecipato allo stupro di gruppo di una diciannovenne, lo scorso 7 luglio al Foro Italico. Ammette di aver sentito la vittima “urlare di dolore e dire basta”, ma spiega pure – come anche gli altri indagati – che fino ad un certo punto, fino a quella caduta, la ragazza sarebbe stata consenziente, tanto che, arrivati nel cantiere del collettore fognario, sarebbe stata lei a dire: “Prima voi due”, indicando due ragazzi per iniziare ad avere un rapporto con loro.

Angelo ad un certo punto le ha fatto la battuta: ‘Ma la faresti mai una cosa con noi?’ e lei fa: ‘Basta che mi fate bere e fumare, sono a posto…”, ma che poi “io sinceramente neanche ero eccitato da questa situazione”. Christian Maronia afferma pure di essersi sentito “confuso, perché ero ubriaco anch’io”, quando girandosi “lei era nuda e già stavano facendo cose”.