Sarà ascoltata il prossimo 3 ottobre dal giudice, la ragazza 19enne violentata dal branco a luglio, al Foro Italico di Palermo. È stata fissata infatti la data dell’incidente probatorio chiesto dalla procura del capoluogo siciliano. All’udienza potranno partecipare anche i sette accusati dello stupro di gruppo, tutti in carcere.
Potranno partecipare gli indagati
Il gip Clelia Maltese ha infatti accolto la richiesta avanzata dalla Procura e ha fissato l’udienza, alla quale potranno partecipare anche gli indagati. E’ molto probabile che tutto avvenga in videoconferenza: la ragazza si trova in una comunità protetta e i sette giovani, dopo la protesta dei detenuti del carcere Pagliarelli, si trovano in penitenziari diversi, sparsi per l’Isola.
La Procura di Palermo ha chiesto l’incidente probatorio per la giovane vittima dello stupro del Foro Italico di Palermo. La parola adesso passa al Gip che dovrà valutare l’istanza avanzata del pubblico ministero Maria Bambino. A darne notizia il Giornale di Sicilia. Per la ragazza sarebbe eventualmente il primo confronto tra lei, i giovani accusati dell’abuso e i loro legali. Questi ultimi potranno rivolgere domande alla ragazza per fare le loro valutazioni su quanto accaduto. Con questa procedura si potrà evitare che la vittima possa nuovamente sottoporsi a questi confronti anche nel corso del processo che si instaurerà.
Le modalità del confronto
Il confronto sarà comunque in modalità protetta. Nel senso che la ragazza non sarà a contatto diretto con i suoi carnefici. Non ci sarà alcun contatto visivo tra le parti. Dopo l’abuso la vittima, che viveva con una zia, è stata inserita in una comunità protetta.
I dubbi dei legali degli indagati
La difesa dei sette ragazzi accusati dello stupro di gruppo sulla diciannovenne è andata all’attacco nei giorni scorsi. Oggetto del contendere sono i video. Gli avvocati degli indagati ne hanno potuto vedere solo due, realizzati da Angelo Flores senza essere inquadrato, in cui si vedrebbero Elio Arnao, Christian Maronia, Samuele La Grassa, Gabriele Di Trapani e Riccardo Parrinello accanirsi sulla ragazza. Immagini che, secondo i magistrati, sebbene “non rappresentino l’intera evoluzione della violenza sessuale”, conterrebbero però “numerosi elementi a sostegno dell’ipotesi accusatoria, pienamente lineari con quanto dichiarato dalla persona offesa”. Non la pensano così i legali degli indagati, che invece considerano i filmati, i cui codici seriali sono 614 e 453, troppo parziali e di breve durata.
Nessuna traccia del presunto video integrale
Di un presunto video integrale della serata dell’orrore non ci sarebbe traccia anche se in tanti, specialmente sui social, giurano di averlo visto. Finora i periti hanno accertato che due spezzoni sarebbero stati condivisi in alcune chat ma non sarebbero ancora approdati sul web, resta il dubbio che quelli prodotti dal branco siano più di due. Era stato lo stesso Flores, in una conversazione con un amico prima del suo arresto, a spiegare di averne inviati alcuni ad altre persone: “Li sto eliminando tutti, li sto mandando solo a chi li dovevo mandare e li elimino, perché non ne voglio sapere niente di questa storia”, rispondeva il 22enne che, davanti ai giudici, ha fatto il nome dei suoi complici, ammettendo di aver ripreso tutto ma negando di aver partecipato allo stupro.
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