“Un intervento volto a postergare l’applicazione del requisito di regolarità contributiva almeno fino a metà 2023, in modo da consentire alle aziende, rientranti in graduatoria, di potere ricevere il contributo al fine anche regolarizzare le pendenze accumulatesi durante i due anni precedenti”. Cna Sicilia lancia un accorato appello al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore all’Economia, Gaetano Armao, per sbloccare lo stallo in corso riguardanti i finanziamenti agevolati a tasso zero a favore delle imprese, con sede in Sicilia, danneggiate dall’emergenza Covid, concessi dall’Irfis.

Giglione “Non si possono cambiare le regole in corsa”

“Non è possibile e rispettoso cambiare le regole in corsa – afferma il segretario regionale della Confederazione, Piero Giglione – specie se queste risultano poi fatalmente letali, mettendo a serio rischio l’esistenza delle stesse attività. L’assegnazione di tali finanziamenti, come da nota pubblicata dallo stesso Ente, non prevedevano, in fase di ammissione al beneficio, la valutazione del merito creditizio e la regolarità Durc”.

E prosegue: “Adesso invece per procedere all’erogazione viene espressamente richiesta la regolarità contributiva, della quale parecchie aziende, a causa della pesante e perdurante crisi, non dispongono e non sono nelle condizioni di potere sanare in quanto la regolarizzazione non è di pronta soluzione, dal momento che la disponibilità del Durc presuppone la regolarità dei pagamenti anche in seno all’Agenzia della Riscossione e, in molti casi, se si è decaduti dal beneficio di rateizzazione (a causa anche delle chiusure delle medesime attività) non è possibile riparare la propria posizione. Moltissime aziende, facendo leva proprio sulla nota pubblicata dall’Irfis, hanno intravisto la possibilità di proseguire la propria attività guardando anche con ottimismo al futuro. Ad oggi risulta che rientrano in tale beneficio solo le aziende che, per loro fortuna, hanno ricevuto la liquidazione di quanto accordato sino al 30.06.2022”.

Giglione insiste: “Il suddetto ‘inconveniente’, dettato dalla vigenza temporanea sino a tale data del regime derogatorio, rappresenta innanzitutto una disparità di trattamento tra le stesse aziende ammesse al beneficio, ma questione ancor più grave è che la mancata erogazione del finanziamento rischia di decapitare molte attività che, si ricorda, sono ancora in piena fase emergenziale, pandemica ed economica. Confidiamo nella sensibilità e nel senso di responsabilità del presidente Musumeci e dell’Assessore all’Economia, Armao affinché si adoperino, con sollecitudine, al fine di trovare la soluzione adeguata a questa grave situazione venutasi a determinare”.

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