• La scure della Presidenza dell’Ars dimezza la Finanziaria
  • Stralciati una quarantina di articoli
  • Restano i tagli della spesa concordati con Roma
  • Manovra in aula mercoledì
  • Solo dieci giorni per l’approvazione

La scure degli uffici di presidenza dell’Ars si abbatte sulla finanziaria regionale appena arrivata all’Ars. Gli uffici di Presidenza hanno, infatti, stralciato dal ddl di stabilità, trasmesso dal governo Musumeci, una trentina di norme e diversi interi articoli rispetto ai 72 originali.

Non si tratta di bocciataure delle norme stralciate. Gli stralci, infatti, saranno assegnati alle commissioni di merito per la definizione di disegni di legge ad hoc materia per materia. Dunque, il testo che arriverà in commissione Bilancio sarà composto da poco più di una quarantina abbondante di articoli. In base all’accordo Stato-Regione sulla spalmatura in dieci anni del disavanzo da 1,7 miliardi, la manovra finanziaria deve essere approvata entro il 28 febbraio.

I tagli lacrime e sangue

Le riforme della spesa concordata con Roma e che non macheranno di ingenerare polemiche e scontri si trovano quasi per intero nei primi sette articoli che non sono stati toccati dalla Presidenza.

Resta in finanziaria anche l’articolo 8 con le disposizioni per gli uffici appalti centralizzati della Regione siciliana, gli Urega, anche se la materia sarebbe da stralciare. Le norme, infatti, servono ad attuare la sentenza della Corte Costituzionale che ha cassato la riforma degli appalti  e sono dunque norme urgenti.

Le norme stralciate

Vengono stralciate, invece, l’intero articolo 12 con le norme per i centri per la diagnosi prenatale non invasiva, l’articolo 18 sul richiamo in servizio di militari ausiliari a supporto dell’emergenza, il 23 sulla modifica dei canoni per le concessioni di acque termali, tre commi dell’articolo 27 sulla caccia, gli interi articoli 29 e 30, i primi due e il quinto comma dell’articolo 32 sui forestali, i primi due dell’articolo 34 sul demanio marittimo, gli articoli 37, 38 e 39 su impianti di carburanti, semplificazione nel turismo e valorizzazione dell’area dell’Etna con l’articolo 38 recante una delle disposizioni contestate nei giorni scorsi, il secondo comma dell’articolo 41 e gli interi articoli 42, 43, 45, 46,  49, 50, 51, 59, 60, 61,64 e 65 e infine i commi 4, 6, 8, 11, 12 e 13 dell’articolo 67 norme che vanno dalle società energetiche alle risorse idriche, dagli itinerari culturali alle residenze artistiche fino ai consigli di amministrazione degli enti regionali

Il percorso della legge

L’Ars è stata,dunque, rinviata di 24 ore e la seduta prevista per oggi alle 16 è slittata a mercoledì alle 17. All’ordine del giorno il ddl “disposizioni finanziarie e per il sostegno ai processi di crescita e ripartenza del sistema produttivo regionale” e edilizia. L’impianto complessivo dell’accordo con lo Stato sulla spalmatura in dieci anni del disavanzo da 1,7 miliardi “ha quale effetto una complessiva manovra finanziaria di ben 2.161 milioni di euro”.

Nelle quasi 40 pagine di introduzione alla legge di stabilità regionale si parla di razionalizzazione e riduzione delle uscite correnti

La spesa

“Si potrà realizzare una riqualificazione strutturale con interventi orientati verso la razionalizzazione e la riduzione delle uscite correnti, nonché un incremento degli investimenti nel solco delle misure già intraprese dal governo Musumeci”, si legge nella relazione. L’accordo, essendo correlato al bilancio di previsione per i profili finanziari “delinea le azioni da porre in essere per il medesimo triennio ed in maniera più programmatica descrive gli interventi per i periodi successivi”.

L’aggiornamento annuale ed il confronto con lo Stato

In quest’ottica, “il piano dovrà essere aggiornato annualmente, al fine di individuare le attività necessarie in relazione ai successivi esercizi finanziari, in un’ottica sempre di triennalità, tenendo conto anche delle risultanze degli effetti che si sono registrati in virtù delle misure di contenimento adottate nell’anno precedente”. “Su tali misure annuali verrà effettuato un confronto con il governo statale ai fini della verifica del rispetto puntuale delle previsioni dell’accordo – conclude la relazione – Non si tratta del più favorevole accordo possibile ma è quello che contiene le condizioni migliori che si sono potute ottenere dal serrato negoziato a fronte delle rigorose richieste del governo statale”.

La manovra finanziaria all’esame delle commissioni

Adesso tocca alle commissioni lavorare a ritmo serrato

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