Con la firma dei contratti pere tutti i 199 lavoratori ex Aps si chiude la vicenda del passaggio in Amap del servizio idrico per i comuni della provincia di Palermo.

Una vicenda lunga e complessa iniziata con il fallimento della Acque Potabili siciliane che serviva 52 comuni della provincia di Palermo. dopo lunghe e complesse trattative il servizio era transitato provvisoriamente in Amap nonostante le resistenze dell’azienda e del Comune di Palermo che doveva mantenere l’equilibrio finanziario del servizio.

Per ottenere entrambi i risultati è stato necessario l’intervento della regione che ha messo in campo circa 5 milioni di euro e un accordo di ‘demansionamento’ dei lavoratori che hanno accettato di perdere le qualifiche che avevano in Aps.

Ma con la scadenza del primo termine sono 33 comuni su 52 avevano aderito. una situazione che metteva a rischio 81 dei 199 lavoratori. Il 3 giugno l’accordo con l’ulteriore riduzione oraria e di mansioni, oggi la firma dei contratti biennali per tutti i 199 dipendenti ex Aps che passano, così’ in Amap a tempo determinato.

Si tratta di un risultato ottenuto grazie all’intervento della Regione e al sacrifico dei lavoratori, non certo di un regalo da parte del comune di Palermo – dice Stefania Munafò della segreteria del Pd che ha seguito per intero la vicenda ex Aps – i lavoratori hanno accettato tagli e riduzioni di livelli e orari solo questo ha reso possibile raggiungere l’intesa”

“Il nostro grazie va ai sindacati che hanno creduto in questa battaglia e non si sono risparmiati, ai sindaci che con dedizione e senso del dovere hanno fatto in modo che 200 famiglie venissero tutelate, al commissario della provincia che si è assunto grandissime responsabilità per cui oggi si è potuto arrivare ad un intesa considerato che grazie a lui si sono superate tutte le problematiche relative al passaggio del servizio in capo ad Amap, alla regione che con i fondi deliberati con la Finanziaria a fondo perduto ha fornito le necessarie garanzie e a chi, nonostante le strumentalizzazioni, i cambi improvvisi di posizione, i patti e non i fatti, ha lottato, ci ha creduto e non si è arreso”