Ci sono avvocati, architetti, personal trainer, maestri di varie discipline tra i clienti che si rifornivano dai pusher arrestati nel corso dell’ultima operazione dei carabinieri.

Padre, figlio e zio erano sempre in giro per rifornire i clienti in ogni parte della città. Bar, campi da tennis, pub, erano i luoghi preferiti per acquistare le dosi di cocaina e hashish.

Tramite i dati dei cellulari i carabinieri sono riusciti a risalire a 237 clienti abbastanza assidui nell’acquisto della droga.

Bastava chiedere un caffè e la polverina bianca arrivava a destinazione. I carabinieri nel periodo delle indagini hanno segnato 13 mila telefonate. Serviva tanta polvere bianca per accontentare le richieste.

La droga veniva acquistata a chili.

Tra i consumatori tutte le categoria sono rappresentate: si leggono i nomi di avvocati civilisti, medici, farmacisti, odontotecnici, commercialisti, architetti, imprenditori, agenti di commercio, titolari di ristoranti fra i più cool della città, dipendenti di catene di negozi di abbigliamenti e di compagnie di navigazione, impiegati di noti circoli sportivi.

“… dove sei?… io sono… qua Piazza Sant’Oliva… ci vediamo…dove c’è il bivio per andare in via Houel va bene… io sono con la Bmw”: telefonate dal contenuto simile erano all’ordine del giorno.

Gli appuntamenti erano sempre nei pressi di locali o di bar, quelli più frequentati della città. Bisogna fare in fretta. Gli acquirenti non avevano mai tanta pazienza ad aspettare. “Vieni subito, ti aspetto e ti offro un caffè”, così diceva una donna ad uno dei pusher.

 

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