“Le dichiarazioni della giunta Orlando non fanno altro che confermare quanto abbiamo già denunciato: l’amministrazione comunale di Palermo ha scelto di usare 86 milioni di euro, stanziati dal governo nazionale, non per i ristori ai commercianti colpiti dalla pandemia ma per coprire i buchi di bilancio. Una scelta politicamente inopportuna, specie in un momento come questo in cui le attività produttive rischiano di chiudere. Vergogna”. Lo dice il capogruppo di Italia Viva al consiglio comunale di Palermo Dario Chinnici, commentando le dichiarazioni dell’assessore al Bilancio Sergio Marino.

“Gli uffici hanno confermato quanto già detto ieri”

“Gli uffici – prosegue Chinnici – hanno confermato oggi quanto già detto ieri durante i lavori del consiglio comunale: quella della giunta è stata una scelta politica fatta proprio per evitare che l’amministrazione fosse travolta dai suoi errori che oggi, col dissesto, vengono tutti al pettine. Spiace che qualche consigliere comunale non abbia capito né ieri, né oggi quanto spiegato dagli uffici, la città invece ha capito benissimo e se ne ricorderà alle prossime elezioni”.

Le parole dell’assessore Marino

L’assessore comunale al Bilancio Sergio Marino risponde a quanto sollevato ieri nella seduta in merito ai ristori Covid19 che sarebbero stati utilizzati per “coprire i buchi di bilancio”.

Marino sottolinea: “Con riferimento a quanto sollevato ieri nel corso della seduta comunale in merito ai ristori Covid-19 che sarebbero stati indebitamente utilizzati, non posso che ricordare la piena regolarità delle azioni intraprese dall’amministrazione comunale che ha operato nella rigorosa applicazione della legge in tutte le sue articolazioni e quindi assessore del tempo, giunta, sindaco e consiglio comunale che hanno deliberato per le rispettive competenze”.

La Relazione tecnica del ragioniere generale

L’assessore, inoltre, ha diramato la relazione tecnica del ragioniere generale.

“Come noto, tra le molteplici misure introdotte dal Governo allo scopo di fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, di particolare interesse, considerata la sua destinazione, è la misura del ‘Fondo Funzioni Fondamentali’ istituito con l’articolo 106 del D.L. n.34/2020. La misura in questione, infatti, nasce con l’intento di evitare che le perdite di gettito subite dagli enti locali a causa dell’emergenza sanitaria in corso possano compromettere la loro capacità di garantire la continuità di funzionamento delle ‘funzioni fondamentali’ (articolo 13, comma 1, Dlgs 267/2000)”.

Continua “In relazione a quanto sopra, il c.d. ‘fondone’ 2020 è stato interamente utilizzato per fronteggiare le perdite di gettito subite dal Comune e per assicurare al Comune ‘le risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni fondamentali'”.

La Faq 35 pubblicata dal Mef

Nella superiore direzione, il Mef ha pubblicato la FAQ 35, a mente della quale “Le risorse del Fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali, sia quelle messe a disposizione per l’esercizio 2020 (art. 106 del Dl n. 34/2020, come rifinanziato dall’art. 39 del Dl n. 104/2020) sia quelle messe a disposizione per l’esercizio 2021 (comma 822 dell’art. 1 della L. n. 178/2020 – Legge di bilancio per il 2021), possono essere utilizzate dagli enti tanto per compensare le minori entrate 2020-2021 derivanti dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 quanto a copertura delle maggiori spese 2020-2021 derivanti dalla medesima emergenza, nella stessa logica del Decreto interministeriale n. 212342 del 3 novembre 2020”.

In ogni caso, lo stesso Mef, nell’ambito della FAQ 36, ha chiarito che deve ritenersi possibile “l’utilizzo del richiamato fondo per il finanziamento del conguaglio in parola. Il finanziamento del conguaglio costituisce in ogni caso un’agevolazione tariffaria e, come tale, rientra nei limiti massimi previsti per il singolo ente dalla Tabella 1 allegata al Decreto n. 212342 del 3 novembre. Non si ritiene possibile certificare maggiori spese oltre a quelle della perdita massima già riconosciuta. È invece possibile la certificazione di maggiori spese COVID-19 per servizi aggiuntivi non ricompresi nel PEF Rifiuti e, quindi, non coperti dai proventi della Tari/Tari-corrispettivo (ad esempio, la raccolta di rifiuti presso il domicilio di anziani e quarantenati). E nel bilancio di previsione 2020/2022, annualità 2020, al capitolo 19958/10, relativo al conguaglio dei costi ex art.107 citato, sono stati stanziati complessivi € 16.198.124,00, a fronte di una riduzione stimata dal MEF per riduzioni TARI pari ad € – 13.508.950”.

La vicenda venuta fuori in Consiglio

Si sono registrati momenti di nervosismo in Consiglio quando è emerso che i fondi per il sostegno alla pandemia (31 milioni nel 2021,55 nel 2021) e 70 milioni a fondo perduto sganciati a inizio di anno sono serviti per tenere i conti in ordine, peraltro senza nemmeno potere chiudere il bilancio 2021. “Il sindaco Leoluca Orlando, senza che nessuno lo sapesse, ha usato 86 milioni destinati ai commercianti colpiti dalla pandemia per coprire i buchi di bilancio”. Queste le parole di Dario Chinnici ieri. L’esponente di Italia Viva ha evidenziato che “si tratta di 31 milioni del 2020 e 55 milioni del 2021 che avrebbero dovuto ridare ossigeno a un’economia in crisi e invece sono finiti nella voragine dei conti comunali che comunque sono andati in rosso, nonostante altri 69 milioni previsti dal Decreto fiscale”.

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